COMUNICATO dell’Ambasciata della Repubblica di Bielorussia in Italiain occasione del XX anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl

Oggi, vent’anni dopo il disastro nucleare, le ferite di Chernobyl sono ancora aperte, ciò rende ancor più necessario ed, anzi, doveroso, l’impegno di chi cerca, instancabilmente, di tener vivo il ricordo dell’accaduto. L’esplosione al quarto reattore della centrale nucleare di Chernobyl, avvenuta il 26 aprile 1986, segnò un passaggio irreversibile e tragico nelle sorti di tutta l’Europa dell’Est, ma soprattutto di quei paesi che furono raggiunti dall’ala nera dei rilasci radioattivi sprigionati dalla deflagrazione.L’effetto immediato della catastrofe nucleare, considerata .

La Bielorussia, un paese che non ha mai avuto un proprio settore energetico nucleare, subì : il 70 % delle precipitazioni delle sostanze radioattive rilasciate dallo scoppio alla centrale nucleare ucraina piombò proprio lì, contaminando quasi un quarto del territorio nazionale con circa 3600 centri abitati, colpendo gravemente un quarto della popolazione bielorussa, cancellando dall’uso più di 2,65 mila km2 dei terreni agricoli ed inquinando più di un quarto del fondo boschivo nazionale (più di 2 milioni di ettari), nonché 22 giacimenti delle preziose risorse naturali, perdita irrecuperabile di una parte del patrimonio artistico, storico e culturale del paese. 115 mila bielorussi parteciparono alla liquidazione delle conseguenze della catastrofe nucleare, sacrificandovi la propria salute e le proprie vite. 137 mila persone furono trasferite dalle aree maggiormente colpite da Chernobyl, esposti ai rischi alla salute che comporta la radiazione.L’esposizione delle popolazioni delle aree colpite ad elevate dosi di radiazione fece aumentare in modo vertiginoso la casistica di gravissime patologie, tra cui tumori alla tiroide, emoblasosi, neoplasie maligne, mutamenti genetici. Al momento è impossibile quantificarne integralmente gli effetti stocastici, in quanto occorre del tempo perché si verifichino le conseguenze cumulative della continua esposizione dell’organismo umano alle relativamente basse dosi della radiazione residua. Ciò che si sta progressivamente delineando, invece, è un quadro d’aumento delle malattie oncologiche e non oncologiche che colpiscono sistemi endocrini e cardiovascolari, provocano disfunzioni psiconeurologiche.Oggi in Bielorussia ci sono più di 11 mila invalidi tra i superstiti di Chernobyl, di cui più di 1300 sono bambini ed adolescenti. In un apposito ruolo nazionale ove s’iscrivono tutti i colpiti dagli effetti di Chernobyl al momento sono registrati più di 1,7 milioni di persone, di cui più di 360 mila bambini ed adolescenti. Nonostante la continua diminuzione della casistica dei tumori alla tiroide causati dallo iodio radioattivo che fu il più diffuso flagello dei primi anni dopo Chernobyl di cui soffrivano soprattutto gli adolescenti, tuttora più del 30 % dei bielorussi avvertono qualche patologia alla tiroide.Gli studi statistici della situazione sanitaria nazionale prima e dopo il disastro nucleare denunciano un aumento sia nella casistica generale sia in quella della maggior parte delle tipologie delle malattie, tra cui patologie del sistema osseomuscolare, nervoso, urinosessuale, dei tessuti congiuntivi e degli organi dei sensi. Sono in crescita le neoplasie, anomalie innate e disfunzioni psichiche e quelle degli organi digestivi e respiratori. Si consolidano le preoccupazioni dei medici sullo stato generale della salute dei nostri piccoli, cui contribuisce la crescente casistica delle malattie, la riduzione del numero dei bambini sani, l’incremento delle disfunzioni del sistema immunitario dei minorenni.È importante tener presente che con l’andar del tempo diventano sempre più pesanti gli effetti cumulativi di Chernobyl, comportando anche inversioni negative della tendenza generale per una graduale riduzione della casistica di talune patologie con l’allontanarsi del momento della tragedia. Non vanno sottovalutati i traumi emotivi e psicologici, nonché altri effetti sociali arrecati dalla tragedia nucleare di Chernobyl. Infatti, l’assetto medico-demografico delle zone colpite risulta drammaticamente alterato: allo stato attuale il tasso di mortalità lì supera di due volte quello di natività. La maggioranza delle persone che abitano nelle zone contaminate di radionuclidi avvertono i sintomi di un plurienne cronico stress socio-radioecologico di massa che si rivela nei disaggi psicologici, deterioramento della salute, apatia e parassitismo sociale. Si noti che la struttura demografica delle aree colpite da Chernobyl fu rovesciata dai massicci sfollamenti che portarono via giovani, intellettuali, specialisti qualificati. In alcune zone più danneggiate la quota delle persone di età pensionabile raggiunge il 70 % della popolazione.Il danno sommario arrecato alla Bielorussia dalla catastrofe di Chernobyl viene stimato, .

La Bielorussia, pur costretta dopo la scissione dell’URSS ad affrontare da sola le drammatiche conseguenze del disastro nucleare, riuscì tuttavia a sviluppare negli anni successivi un sistema integrale delle garanzie sociali per i superstiti di Chernobyl. Oggi lo Stato garantisce agli invalidi di Chernobyl ed agli ex-liquidatori una serie di agevolazioni intesi a risarcire almeno in parte i danni arrecati alla loro salute.I cittadini bielorussi cui invalidità è dovuta agli effetti dell’esplosione alla centrale nucleare di Chernobyl sono titolari di indennità una tantum, oltre alla quale loro vengono annualmente offerti buoni di soggiorno in case e stazioni di cura, agevolazioni sui farmaci, ferie retribuite supplementari, facilitazioni nel trattamento pensionistico, supplementi alle borse di studio, agevolazioni fiscali, accesso facilitato ai crediti bancari ed alla distribuzione di alloggi in uso ed in proprietà, riduzioni sui costi dei biglietti in mezzi pubblici e bollette comunali. Ogni quinquennio il Governo elabora e mette in atto programmi nazionali indirizzati ad affrontare in modo integrale tutto l’insieme delle conseguenze della catastrofe di Chernobyl.L’elemento centrale di questa politica è rappresentato dai provvedimenti per il recupero della salute delle popolazioni colpite dal disastro, in primo luogo degli ex-liquidatori e dei bambini residenti sui territori contaminati di radionuclidi. Il sistema di controlli sanitari, check-up, diagnostiche e cure mediche, trattamenti in case e stazioni di cura elaborato da scienziati e finanziato dal budget nazionale permette di salvaguardare la salute dei bielorussi colpiti dalla catastrofe di Chernobyl. Il funzionamento del citato sistema si basa sul rilevamento già in fase iniziale e la tempestiva cura delle malattie provocate dagli effetti della radiazione. Attualmente più di 1,5 milioni di persone colpite dalla radiazione di Chernobyl, tra cui circa 260 mila bambini, vengono regolarmente sottoposte ai check-up medici.La mitigazione degli effetti negativi di Chernobyl costituisce una delle priorità assolute del Governo, ciò si evidenzia anche dal considerevole ammontare dei mezzi erogati dal . L’impegno del Governo è concentrato oggi non solamente sulla mitigazione delle conseguenze dirette del disastro, ma anche sull’incoraggiamento di sviluppo economico generale nelle aree colpite. L’obiettivo fondamentale del nuovo Programma nazionale per il periodo 2006 – 2010 è quello di assicurare un’effettiva rinascita economica e sviluppo sostenibile delle regioni, colpite dalla catastrofe di Chernobyl. Il Governo ha finanziato la costruzione di più di 66 mila appartamenti e case per gli sfollati di Chernobyl, nonché la creazione di 239 nuovi villaggi nelle zone incontaminate, dotati di servizi sociali, scuole, asili nido, poliambulatorii ed ospedali. Sono in corso i lavori per l’approvvigionamento del gas naturale di tutti i centri abitati collocati nelle zone inquinate di radionuclidi.

La tragedia di Chernobyl pose l’umanità di fronte ad un nuovo genere delle catastrofi ecologiche tecnogene, caratterizzato dalla globalità e totalità senza precedenti degli effetti negativi sia per gli ecosistemi, sia per l’assetto socioeconomico dei rispettivi territori.Fortunatamente, questa nuova sfida risvegliò anche i sensi della solidarietà internazionale, dell’amicizia e della partecipazione che in tutti gli anni trascorsi dall’incidente di Chernobyl continuano ad animare lo sforzo internazionale volto al superamento delle conseguenze della catastrofe.La Bielorussia ha gradualmente assunto un ruolo di leadership nella cooperazione internazionale in questo campo. Il nostro Paese fu il primo ad iniziare l’elaborazione di una nuova generazione delle iniziative di Chernobyl mirate a promuovere lo sviluppo sostenibile sui territori danneggiati.L’esempio più caratteristico di tale iniziativa è rappresentato dal Programma CORE (“Cooperazione per la Riabilitazione”), la cui fase attiva è partita nel 2003. Il Programma prevede una risoluzione integrale e correlativa dei diversi problemi nei settori della salute, dell’ambiente, dello sviluppo economico, della dosimetria, della protezione radiologica, del patrimonio culturale e dell’istruzione pubblica per mezzo della realizzazione dei singoli progetti.
. Nell’anno scorso più di 26 mila bambini bielorussi, cioè più del 50 % di tutti coloro che in quell’anno siano stati accolti all’estero, hanno soggiornato presso le famiglie italiane. Il movimento umanitario italiano raggruppa centinaia di associazioni cui partecipano migliaia di famiglie italiane.Secondo alcune stime, in 14 anni delle relazioni diplomatiche tra la Bielorussia e l’Italia nelle famiglie italiane sarebbero stati accolti più di 400 mila bambini bielorussi, mentre il numero degli italiani che gli offrirono la loro ospitalità avrebbe superato 3 milioni. La continuità di questo movimento, intenso oggi come vent’anni fa, nonostante un’oggettiva “stanchezza” dei donatori e lo spostamento della loro attenzione verso altri, più recenti, disastri umanitari, dimostra .Questo impegno assume diverse forme, tra cui anche quelle di progetti nelle zone incontaminate della Bielorussia, come la costruzione di case famiglia, ristrutturazione di orfanotrofi e colonie estive per bambini, forniture di attrezzature mediche. Nel 2005 il flusso di questi aiuti ha superato 3,2 milioni di dollari, il che costituisce il 4,6 % del totale degli aiuti umanitari internazionali alla Bielorussia. La collaborazione umanitaria sta gradualmente evolvendo anche verso la realizzazione di progetti, indirizzai a creare le condizioni per l’inserimento dei bambini di Chernobyl, soprattutto di quelli meno fortunati – orfani, handicappati, diversamente abili, – nei contesti sociali più favorevoli al loro sviluppo personale. Attraverso queste iniziative, talvolta anche di modeste dimensioni, si rinsalda, in ogni modo, l’amicizia tra i nostri popoli e paesi.Infine, non va sottovalutato che innumerevoli legami affettivi che si stringono nel corso dei soggiorni risanativi in Italia dei bambini bielorussi favoriscono la continuità dei rapporti tra i due popoli ed una maggiore conoscenza ed interesse reciproco, stimolando anche scambi culturali e commerciali.

Nel corso della 58a sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU la Bielorussia enunciò l’iniziativa di ospitare una conferenza internazionale dedicata al 20° anniversario della catastrofe nucleare di Chernobyl.Tale conferenza si terrà dal 19 al 21 aprile 2006 nella capitale bielorussa ed avrà per lo scopo la generalizzazione e l’analisi dell’esperienza accumulata dal nostro paese nel campo del superamento delle conseguenze del disastro, nonché l’elaborazione delle raccomandazioni per la definizione di una strategia internazionale delle iniziative in quest’area per i prossimi 20 anni.La citata conferenza, cui parteciperanno anche numerosi rappresentanti delle associazioni italiane, segnerà un importante passo in avanti nello sforzo di solidarietà internazionale, indirizzato alla risoluzione delle tragiche conseguenze di Chernobyl.

In occasione del XX anniversario della tragedia di Chernobyl la Bielorussia rivolge il più cordiale e sincero ringraziamento all’Italia, al popolo italiano ed a tutti coloro che negli anni trascorsi dalla catastrofe nucleare continuano a portar avanti il compimento di un’opera le cui dimensioni e significato rimarranno ricordati tra le più decorosi e benefici esempi dell’azione umanitaria a favore delle innocenti vittime della tragedia tecnogena, ivi compresi il popolo, la natura, la cultura e tutto ciò che è caro al cuore di ogni bielorusso.Nel ricordare oggi il grande sacrificio di milioni di italiani che hanno cortesemente offerto accoglienza ai piccoli superstiti di Chernobyl, di migliaia di volontari che si recano nelle zone contaminate da radionuclidi per dare il loro prezioso aiuto nella realizzazione di diversi progetti sociali, di centinaia di semplici uomini e donne che continuano attraverso anni l’infaticabile opera di propagazione della memoria dell’incidente nucleare di Chernobyl, l’Ambasciata della Bielorussia in Italia si associa ai sentimenti di riconoscenza e gratitudine che riempiono di speranza lo sforzo, ormai comune dei nostri popoli, volto a risuscitare la terra bielorussa e la sua gente dall’incubo di Chernobyl. Grazie a tutti voi che con i semplici gesti personali, con l’indifferenza e la solidarietà state sfidando quella che fu sicuramente la più disastrosa tragedia nucleare della storia umana!

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