ROMA – Lunedì 3 Aprile 2006, alle ore 9.00, la campanella suonerà anche per SuperAbile. Infatti, dal mese di Aprile, fino alla conclusione dell’Anno Scolastico, operatori ed esperti (con e senza disabilità) del Contact Center si incontreranno periodicamente con circa 350 ragazzini delle Classi Quarte e Quinte di due Scuole Elementari romane nel quartiere Appio-Tuscolano, la “Gianni Rodari” e la “Giovanni Cagliero”.
Si comincia, sperimentalmente, da due Istituti Scolastici situati in una zona ad alta densità abitativa, che accolgono complessivamente circa 1200 alunni, con una consistente percentuale di bambini stranieri e di ragazzi provenienti da situazioni di disagio. Diversi sono anche gli inserimenti di bambini con disabilità. Le due Scuole sono state prescelte anche perché costituiscono un piccolo concentrato delle ambiguità e contraddizioni dell’integrazione sociale e interculturale nella metropoli moderna, nonché di proposte di buone prassi nella convivenza civile e nel rispetto dei diritti umani.
intende offrire ai più giovani un’occasione per riflettere sulle proprie reazioni e risposte di fronte all’inserimento nella scuola, nel lavoro, nella società di persone con disabilità. Ai ragazzi verranno proposti momenti di riflessione sul legame tra il turismo, il tempo libero, la cultura, il lavoro e le barriere architettoniche, attraverso:
l’accostamento alla “diversità”
la “sperimentazione” di itinerari turistici
l’apertura del Contact-center Superabile alle scolaresche e l’affiancamento per un giorno degli alunni agli operatori di Superabile
la ricerca di strumenti per creare “spazi per tutti”
la proposta di idee per una reale e concreta integrazione sociale
Nelle attività con le Scuole sono integrate persone con disabilità, che, incontrandosi con bambini, adolescenti, insegnanti ed operatori, potranno proporre l’attuazione di percorsi di partecipazione alla vita collettiva per tutti.
. Il programma didattico prevede, oltre ad interventi di sensibilizzazione da svolgere all’interno delle Scuole, anche visite guidate a siti di interesse artistico, culturale e/o naturalistico. Le visite verranno condotte da persone con disabilità, che indicheranno agli alunni le difficoltà di taluni percorsi per la presenza di barriere architettoniche. Da ciò deriverà lo studio su un lavoro di progettazione, che consentirà di individuare le difficoltà e le possibili soluzione per favorire la fruizione degli spazi urbani da parte di tutte le persone. A conclusione del progetto, verrà organizzata una giornata espositiva del lavoro svolto, affidando agli stessi ragazzi la presentazione di quanto realizzato. Il lavoro in classe consentirà di realizzare pannelli rappresentativi di una “città” fruibile da tutti. è prevista anche la realizzazione di un opuscolo informativo esplicativo e rappresentativo del lavoro svolto con le Scuole coinvolte, da pubblicare on-line sul Portale.
Le attività hanno i seguenti principali obiettivi:
– , che, indirizzandosi principalmente ai bambini e agli adolescenti, miri a sviluppare una coscienza critica rispetto al problema della fruizione degli spazi urbani da parte delle persone con esigenze specifiche
– , che incontrandosi con bambini, adolescenti, insegnanti ed operatori, possono contribuire a demolire numerosi stereotipi esistenti intorno alla “diversità”
– nelle Scuole.
Il percorso didattico è svolto in particolare dalla , una delle Cooperative impegnate fin dall’inizio nel , che svolgerà tale attività anche in collegamento con il , che ha ammesso a finanziamento un progetto di start-up di nuova impresa sociale rivolto a persone italiane e bielorusse, con e senza disabilità psichica: le azioni di animazione nelle scuole costituiranno anche opportunità di stage per le suddette persone, che andranno a costituire la nuova cooperativa sociale.
L’attività di animazione nelle Scuole sarà presumibilmente riproposta ad altri gruppi nel nuovo Anno Scolastico 2006-2007, previa considerazione dell’opportunità di dedicarsi a territori anche diversi da quello della città di Roma.
Sul Portale SuperAbile si potranno seguire i vari momenti del percorso didattico: gli incontri in classe, i dubbi e le perplessità dei bambini, le visite guidate, la scoperta delle barriere architettoniche e le “invenzioni” degli alunni per superarle, il dialogo interculturale con gli animatori bielorussi, i disegni e le emozioni finali.
, iniziativa promossa dal 2001 dall’INAIL, assume da questo anno il ruolo di “Contact Center”. Il e il , infatti, strumenti entrambi rivolti all’informazione ed orientamento a livello nazionale in tema di disabilità, sono già dal mese di Gennaio 2006 formalmente uniti, per integrare in modo efficace i vari servizi a disposizione degli utenti.
La nuova proposta progettuale parte dall’idea di base di portare il tra la gente comune e, attraverso iniziative di incontri pubblici, cultura e sport, operare una disseminazione dei risultati più profondi del Servizio, cioè reali percorsi e strumenti di integrazione sociale e dialogo delle diversità (sperimentati nel contatto quotidiano telefonico e nell’interazione “virtuale” in Internet con utenti con bisogni speciali, famiglie, Associazioni, Amministrazioni Pubbliche), mattoni utili per la costruzione di un mondo a misura di ciascuna persona, non malgrado la sua specifica diversità, ma a partire da essa.
In tal senso, il intende proporsi anche come ipotesi di , cioè come una opportunità per promuovere occasioni di incontro tra gli attori del territorio, dove le esperienze dei singoli, le attività quotidiane vissute molte volte in solitudine, trovino espressione, si confrontino, si tesaurizzino, verifichino le possibilità di sviluppo, trovino complicità e dialettica.
si mette a disposizione per stimolare un sistema integrato di intervento sul territorio, informale, rispettoso delle identità di ciascuno, disponibile al dialogo e attento a valorizzare la come aspetto innovativo del sistema, come variabile creativa nella risoluzione delle problematiche sociali-culturali e strutturali del territorio.
Il percorso ipotizzato identifica ed auspica una strategia di rete basata sulle risorse esistenti (scuola, famiglia, luoghi di lavoro e del tempo libero), in cui indispensabile è integrare le reti organizzative (reti generali) con le reti di aiuto (reti individuali) e le reti informali con quelle formali.
(1 aprile 2006)
Giovanni Sansone
www.superabile.it