SOTTO IL CIELO – MIA BREVE PREGHIERAMIRASTI VERSO IL SOLE (ad Angelo D’Arrigo) ATTENDERO’ – LA GATTA E LA TOPINA

Sotto il cielo primaverile
vola leggiadra e garrisce giuliva
la mia rondinella olezzata di poesia.

Ho trasformato
la mia spasticità fisica
in mille strofe di freschezza.
Ti loderò, Signore, mio Dio,
poetando perennemente.

Ad Angelo D’Arrigo

Ti sarebbe piaciuto
mirare verso il sole.
Respiravi l’atmosfera
alta ed apprezzavi
l’assoluta libertà del volo.
Godevi palpare il cielo
col tuo deltaplano.
L’infinito spazio azzurro
molto t’attirava.
Eri incurante d’ogni pericolo
e consapevole che un giorno
non saresti più tornato.
Ammiravi le aquile,
sovrane del firmamento,
considerandole tue amiche.
Moristi, un mattino di primavera,
alzandoti per l’ultima volta.
E questa volta
mirasti, veramente, verso il sole.

Attenderò
che si dissolvano le nevi
per sentire in me la fiorente primavera.

Attenderò
che si sciolga la brina
per vedere i cipressi rinverdire.

Attenderò
che la terra palpiti d’amore
per sentirmi viva in questo globo.

Attenderò
che il cielo si trapunti di stelle
per assaporare più luce dentro di me.

Ed spererò
che l’astro argenteo
mi accinga ininterrottamente alla poesia.

Era una notte tacita di stelle,
una gatta ed una topina
s’incontrarono
nella stessa cantina
e fecero amicizia.

La prima a rompere
il sublime silenzio
fu la vispa gatta.
“Piacere!” disse.
“Mi chiamo Neve
perché ho il pelo candido
come la coltre invernale…
…e la mia dolce padroncina
pensò di chiamarmi
con questo nome.”

Prosegui,
sommessamente, la topina:
“Buona notte!
Sono Azzurra.
Quando nacqui
avevo le pupille
del medesimo colore
della limpida acqua marina…
…ed alla mia mammina
piaceva l’azzurro del mare.”

Si unirono da grandi amiche…
…ed…in coro esclamarono:
“E’ meraviglioso,
nella vita,
portare nomi
che appartengono
ai fenomeni della natura!”

Poi, insieme, s’addormentarono.

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