Flussi 2006Chiamata per edili, colf e badanti

Il decreto flussi 2006, che stabilirà quanti e che tipo di lavoratori extraue potranno entrare in Italia l’anno prossimo, è oggi al centro della rubrica del Sole 24 Ore dedicata all’immigrazione, realizzata in collaborazione con Stranieri in Italia.

Come abbiamo già anticipato ai nostri lettori, è in arrivo un decreto con più ingressi rispetto al passato, quote più ampie per colf, badanti ed edili e canali preferenziali per i lavoratori che hanno seguito programmi di formazione nel Paese d’origine.

Sono giorni cruciali. Entro il 30 novembre dovrebbe arrivare dal governo una prima programmazione, che dovrà poi passare al vaglio della Conferenza Stato Regioni e quindi delle Commissioni Parlamentari. Per presentare le richieste d’assunzione, famiglie e imprese dovranno però aspettare la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, prevista al massimo per gennaio.

A fine settembre si è riunito al Viminale un gruppo di lavoro per la definizione dei nuovi flussi, da un lato sedevano i rappresentanti dei ministeri dell’Interno e del Lavoro, dall’altro le associazioni di categoria e i sindacati. "Per la prima volta abbiamo ragionato sulla base delle domande effettivamente presentate nel corso dell’anno" racconta Giulio Baglione, responsabile immigrazione della Confederazione nazionale e della Piccola e Media Impresa. "Ci è stato detto che su quella rilevazione si costruirà l’ipotesi del prossimo decreto flussi. è un sistema quasi scientifico".

I numeri presentati dal governo in quell’occasione dimostrano che fino ad oggi la programmazione dei flussi d’ingresso non è riuscita a far fronte alle richieste di imprese e famiglie. Per meno di 100mila ingressi extraue (stagionali compresi)autorizzati per il 2005, a fine giugno erano già state presentate quasi 240mila domande: 150mila sono quindi cadute nel vuoto, con tutto ciò che ne consegue anche sul fronte del sommerso. Non è infatti un mistero che la stragrande maggioranza dei lavoratori stranieri per i quali si presenta domanda sono già in Italia senza un permesso di soggiorno, e utilizzano i flussi d’ingresso per regolarizzare la loro posizione.

Situazioni simili non dovrebbero ripetersi l’anno prossimo. "Stimiamo circa 250mila richieste, che andranno esaminate con cautela – dice il sottosegretario al Welfare Maurizio Sacconi – Credo però che sarà possibile, grazie alla maggiore capacità di governare questi flussi, alzare il numero degli ingressi rispetto a quelli autorizzati nel 2005". Secondo diverse indiscrezioni, il prossimo decreto sfiorerà quota 200mila, numero che per la Cna è frutto di una "deduzione logica". "Altrimenti che senso avrebbe avuto – si chiede Baglione – ragionare sulle richieste presentate quest’anno?".

Qualche certezza in più riguarda le quote riservate ai lavoratori stagionali. "Alla fine di ottobre il ministero del Lavoro ci ha comunicato che autorizzerà 50mila ingressi, per coprire le esigenze di agricoltura e turismo" dice Romano Magrini, responsabile Politiche del Lavoro della Coldiretti. "Se ce ne sarà bisogno, durante l’anno si darà il via libera ad altri ingressi senza troppe lungaggini, grazie alle norme sui lavoratori stagionali introdotte dal decreto sulla competitività".

Al di là delle cifre, è già possibile tracciare un identikit delle figure professionali che verranno privilegiate dal nuovo decreto. "Soprattutto chi si dedica ai servizi di cura per la famiglia o per la persona e gli edili, – assicura Sacconi – mentre ci sarà un contenimento per i lavoratori dell’industria manifatturiera". Spazio anche a chi ha seguito in patria programmi di formazione promossi dalle associazioni di categoria italiane. "Questi lavoratori beneficeranno del diritto di prelazione, di quote privilegiate e anche di quote aggiuntive – spiega il sottosegretario al Welfare – Sono flussi che escono quasi dalla logica della quota, perché in quanto già formati sono presumibilmente destinati a una più facile integrazione".

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