In cielo
c’è la prima luna del mese.
È una splendida serata
di stelle e di frescura.
Tutto riposa e vive.
La notte trascorre uguale
per me e per gli altri.
Questo
è un momento silente.
Il sogno di tutti
è rivivere in Cielo.
Nell’afosa aria estiva
errava muta
la voce d’una vita
che non era mai fiorita!
Quella voce dispersa
e disabilitata
cercava disperatamente
la luce dell’Universo,
del sole
e dello spazio immenso
e desiderava
recitare una preghiera
per implorare
ogni stella innamorata
di far fiorire
il cuore d’un’altra vita.
Il vaso di coccio
s’è rotto.
Pezzo per pezzo
raccolgo i frammenti,
li giro, li rigiro,
li unisco e li aggiusto.
Ma sono sempre quelli:
ricordi, paure,
le grandi emozioni
che mi tornano in mente
qual fossero doni.
…Pian piano rivedo,
correndo nel tempo
che tutto si cuce,
s’aggiusta vivendo.
Ed allora mi accorgo,
con occhi stupiti,
d’aver incollato
tutta la mia vita.
Se le guardo
dentro di me
si fa poesia.
Il cuore
mi assale
come una marea.
Tutto
si trasforma
in gioia ed allegria.
Il profondo dolore
canta ed esprime
una sentita poesia.
Purtroppo
non sempre
le parole pronunciate
dagli sposi,
dirimpetto
al crocefisso
dell’altare,
sono promesse
d’unione e d’amore.