Ho avuto un’infanzia rubata
più dal mondo
incapace di comprendermi
e di amarmi
che dalla mia fisica spasticità.
Fra le bionde spighe
di grano
un verde grillo
inventò una nuova preghiera:
“Signore,
sono piccolo ed umile,
fà che il suono delle mie ali,
sotto il lume delle stelle estive,
si sparga nei cuori
degli uomini.
Amen”
Tra poco
sulla mia pianura
tramonterà l’astro dorato.
Ogni cosa s’arrossisce
ed assume le sfumature
del sole serale.
Stride un grillo
fra le spighe di grano.
Il cielo imbrunisce,
le stelle s’accendono
una per una
e sul mio immaginario
pezzo di blu
sorge sempre più alta
e luminosa
la mia fedele stella d’oriente.
La mia stella d’oriente
splende e risplende
nel mio cuore.
Irraggia la mia pianura.
Illumina il mio pezzo di cielo.
Ravviva i miei desideri.
Vibra sulle mie poesie.
Veglia sui miei stati d’animo.
Si riflette sulle mie iridi
e mi trasmette
un’immensa gioia di vivere.