La triste e tragica data del 26 aprile è già da 19 anni entrata stabilmente a far parte della storia quale giorno della catastrofe di Chernobyl, la quale rovinò irreversibilmente i destini di milioni di persone in diversi paesi del mondo.
Nonostante il disastro accadesse in un paese confinante alla Bielorussia, il popolo bielorusso subì il colpo più drammatico: il 70% delle precipitazioni atmosferiche radioattive, la contaminazione del 23% del territorio nazionale, ma soprattutto il gravissimo danno alla salute di 2,5 milioni di persone, di cui più di un mezzo milione di bambini.
Gli sforzi per superare le conseguenze della catastrofe continuano ad impiegare annualmente sino al 10% della spesa pubblica. Il Governo bielorusso riserva l’attenzione particolare alla tutela della salute di tutti quanti siano colpiti dall’orrore di Chernobyl. Più di 1,5 milioni di persone vengono costantemente sottoposte a particolari controlli medici, di cui quasi 400 mila bambini.
Nell’ambito della 58-ma Sessione dell’Assemblea Generale dell’ONU la Bielorussia avanzò l’iniziativa di tenere a Minsk nell’anno 2006 una Conferenza Internazionale dedicata al XXo Anniversario della catastrofe di Chernobyl, il cui scopo principale sarebbe quello di riepilogare l’esperienza di superamento delle conseguenze della catastrofe e di elaborare raccomandazioni in grado di definire l’intera strategia degli interventi nel settore per il decennio successivo. Ai lavori della Conferenza parteciperanno governi ed organizzazioni scientifiche di vari paesi, organizzazioni internazionali e non governative. Vorrei avvalermi dell’occasione per invitare i rappresentanti dell’Italia, la quale sta apportando un inestimabile contributo pratico al superamento del dolore di Chernobyl, a prendere parte a questa iniziativa.
Per me è un particolare onore ribadire che il popolo italiano era tra i primi a reagire al disastro di Chernobyl e sino ad oggi continua a compiere la sua eroica impresa umanitaria nei confronti dei bielorussi colpiti dalla tragedia.
Non si esaurisce il flusso degli aiuti umanitari da centinaia delle fondazioni ed associazioni di volontariato create in tutta l’Italia. L’Italia è un leader indiscutibile tra tutti i paesi del mondo per l’accoglienza dei bambini bielorussi ai fini di risanamento. Negli ultimi 13 anni l’Italia ha ospitato più di 300 mila bambini bielorussi provenienti dalle zone colpiti da Chernobyl. Questo processo ha coinvolto più di 2 milioni di italiani.
A nome del popolo e del governo bielorussi vorrei esprimere una sincera gratitudine ai volontari delle organizzazioni umanitarie ed a tutti gli italiani che hanno partecipato e stanno partecipando alle iniziative di Chernobyl, per la loro immensa generosità d’animo e nobiltà di intenti.