Non so se riuscirò ad esporre in maniera esauriente e corretta ciò che per anni ci sta comunicando Giovanni.
È sempre stato in qualche modo per me, e credo anche per il gruppo, un amico e una guida, in cui ognuno di noi versa i nostri pensieri: emozioni di rabbia, paure, angoscie, gioie, speranze, illusioni e delusioni.
Sì, una scatola che pian piano si apre al mondo del passato, del presente e del futuro.
Non è stata un’elaborazione immediata, è in qualche modo un percorso di vita, è un pellegrinaggio come lo è stato in questi giorni con la morte del Papa, in uno scenario che ci ha sconvolti.
Così i nostri brani, quello di Seneca e di Shakeaspeare, che non sono attuali, ma che rispecchiano la realtà di tutti i giorni. Il primo personaggio viene rappresentato e vissuto da me con una doppia chiave di lettura, e la disperazione di questa persona che vede intorno a sé solo sofferenza e morte, con l’impotenza di non poter fare niente, e sente il peso del peccato come se tutto questo male sia causato dalla sua stessa vita, Vita che gli viene risparmiata come punizione divina.
Questo è un tema che passa appunto di generazione in generazione senza fine. Tutto è legato da fili invisibili, queste angosce sono vissute giornalmente da persone con problemi psichici che si assumono delle colpe che non hanno. Credo che infondo siano l’esempio della coscienza di ogni uomo.
Il personaggio che invece viene rappresentato da Roberto è un giolly, percorre la sua vita facendo passare il tempo che sembra infinito, senza fare niente, rimandando tutto sempre al domani, finché il suo domani è solo una corta candela che si spegne e muore, senza aver dato un senso né alla sua vita, né a quella degli altri.
Sono appunto due personaggi opposti, uno con LA DISPERAZIONE E L’IMPOTENZA, l’altro con la TOTALE E BEFFARDA INDIFFERENZA.
Questo è il MONDO, questi siamo NOI, il nostro LABORATORIO TEATRALE E DI SCRITTURA, un insieme di emozioni che si alternano, che ci uniscono, ci dividono, ci accomunano come lo scenario di S.Pietro.
Una strada da percorrere, un lungo cordone ombelicale che UNIVA tutti e portava dentro questo enorme utero della S.MADRE CHIESA, per vedere un UOMO, un PADRE, un PAPA che come nel nostro spettacolo voleva l’INTEGRAZIONE DI TUTTI. In mezzo a tutto il MALE DEL MONDO non ha fatto altro che mandare messaggi di PACE, GIUSTIZIA e SPERANZA. Ed è per questo che era amato da tutti, la marea di uomini diversi e uguali che entrano liberamente dentro questo cordone, anche non raggiungendo tutti il traguardo, hanno camminato comunque insieme.
Ecco cos’è il nostro spettacolo: UNA FAVOLA PER bambini CHE CRESCONO DENTRO LA STORIA E NELLA STORIA, LA REALTÀ E NELLA REALTÀ, LA VITA E NELLA VITA.
Ogni tanto ci si perde ma, come nel teatro greco, c’è il momento in cui ci si riunisce e ci si riconsulta, ognuno con le proprie idee e i propri credo, comunque con lo stesso scopo di portare il nostro messaggio. è un cammino lungo e spesso faticoso ma che ci sta portando a piccoli e allo stesso tempo grandi risultati, e la casa PINOCCHIO ne è un esempio, così anche come tutti i ragazzi che stanno qui con noi. Questo è il frutto delle nostre lotte, del nostro lavoro di scrittura, di teatro e anche ogni tanto di persone che si scoraggiano e non ci credono più, ma poi alla fine l’importante è esserci e ritrovarci.
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Giovanni ha detto che: i Greci sospendevano per 3 giorni e 3 notti tutte le attività, si riunivano e una persona faceva domande e un coro le ripeteva, ci ha spiegato il pezzo di Antonella: chi mai è felice sul trono? Vuol dire anche se sei importante non sei mai felice.
E così via ha spiegato anche il pezzo di Roberto: domani e poi domani col suo piccolo passo striscia ogni domani e tutti i nostri ieri. I greci veneravano i Dei (Zeus, Ilera, Apollo, Atena, Ares, Dionisio, Poseidone, Afrodite, Artemis).
E poi un brano Greco dice che un ragazzo uccide suo padre, diventa cieco, si fidanza con sua madre. Del pezzo di Antonella mi ricordo pure: il cielo l’ho pestato io che significa forse è tutta colpa mia. In uno spettacolo habbiamo fatto vedere al pubblico immagini di guerra, la distruzione delle torri Gemelle, le persone che scappavano dalla paura e chiedevan aiuto, noi stavamo seduti e eravamo tristi ma nello stesso momento felici di stare lì davanti al pubblico. Il pezzo di Antonella e il pezzo di Roberto erano pezzi Greci.
Quando stavamo al buio mi sembrava di essere cieco e camminare, poi mi sono unito ad un gruppetto di persone e abbiamo girato la stanza, poi Giovanni ci ha detto che dovevamo sederci e raccontare tutto quello che avevamo fatto.
Quando è morto il papa ho visto il suo funerale in televisione con le lacrime agli occhi perché ero dispiaciuto.
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Ci siamo riuniti anche oggi per le prove settimanali e dopo i primi momenti di preparazione, abbiamo letto alcune cose dei giorni precedenti, e qualcuno ha fatto anche dei disegni.
È inutile dire che abbiamo parlato degli eventi di questa settimana passata, la morte del nostro Papa ci ha dato modo di riflettere su tante cose.
Giovanni ci ha ricordato, come nei tempi passati, gli antichi Greci intendevano il teatro. Il cerchio ha rappresentato, per loro, il punto di partenza ed il modo di fermare tutte le loro attività, e da qui partivano le loro interpretazioni della vita comunitaria. I loro teatri erano della stessa forma, così da potersi confrontare l’uno con l’altro, fino a formare una società, quindi le loro stesse città. La lezione teatrale del nostro regista ci ha portato a parlare di alcune opere famose, come da es.: Machbet, con i dubbi e le insicurezze dell’uomo, ed altre ancora fra cui Giovanni ha fatto riferimento, spiegando passo per passo il significato del brano che abbiamo inserito nello spettacolo.
Un pezzo di Shakespeare, nel quale Antonella ci attrae ogni volta con la sua forte personalità, e un altro, la parte del Jolly, che dimostra cos’è la rappresentazione della vita, facendola apparire come una candela che lentamente va consumandosi, e lasciando apparire le ombre del passato, e come la candela dura poco tempo, un’ora sola………..
È stato molto interessante ascoltare questo genere di lezione, sorprendente, come a volte un po’ di scuola, oggi, può aiutarci a capire l’importanza della vita, sia dal lato educativo, che da quello dell’arte di un grande popolo, rapportata ai nostri giorni.
La lezione di quest’oggi è continuata con una serie di esercizi, e sempre sotto la guida di Giovanni, che man mano ci spiegava i vari movimenti, la musica ci ha preso per mano, ed al buio, abbiamo tentato di cercarci, immaginando di portarci in un luogo, chissà dove e chissà quanto lontano, lasciando rimanere dentro di noi il senso della vita, con tutto ciò che questa stessa ci fa trovare nel nostro cammino.
La puntualità dell’argomento è arrivata al suo momento più particolare, quando a proposito di questo il regista ci ha chiesto, secondo noi, cosa vuol dire questa parola, chiarendoci poi che essere precisi significa, ad esempio, arrivare secondo come si era deciso, né prima né dopo l’orario stabilito, in quanto nei due casi contrari si può mettere in difficoltà chi ci aveva comunicato un momento esatto.
Ritornando alla lezione di teatro, abbiamo potuto capire come sia importante il cerchio del nostro gruppo in relazione a chi è nel centro, e a chi ne fa comunque parte, perché in questo modo ci si può vedere meglio e seguire ogni movimento della persona che sta interpretando qualcosa, e il significato di attorno ad una persona è anche comunicare il nostro interesse ed il nostro essere vicini, come per dare protezione e calore e dirgli: siamo qui e non ti abbandoniamo. Mi piacerebbe ancora ascoltare Giovanni quando ci spiega i passaggi e le spiegazioni di eventuali altre opere teatrali, che potrebbero avere dei collegamenti con i nostri spettacoli e forse anche questo potrebbe servirci, che, in fondo, sta servendo a me per appassionarmi ancora di più alla storia della recitazione, e ad approfondire il mio impegno per tutto quello che questo nostro gruppo sta preparando, e per fare nuove cose sempre più interessanti.
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Io ho capito he Giovanni a detto che un poeta Scecspir ha scritto un signore ha mazato un padre e lui se sposato una madre e dopo questo i dei hanno mandato il disastri terremoti, i vulcani che si acendano, i zumami che arrivano, uragani che travolgano tutto e distrugono citta, paesi, i treni, machine, navi, e cedera, poi maremoto che camina sotto acqua, poi anche uragani. Poi sinignificava che fa le scene tante diverse. voldire che lui sie comportato male e per questo cerano disastri e alora colpa sua che cistano disastri.
, vuol dire che inutile che si acesa, speniti e basta. , vuol dire che si è felice stare sul trono forse qualcuno è felice e qualcuno no. vuol dire che loro sbagliano di tante cose o pure opure loro fanno sbagliare le persone. vuol dire che se uno dice come sei bello, come sei bravo, ma invece ti vuole imbrogliare e fregare. vuol dire che solo ombra camina e basta sulla strada. vuol dire che solo un ora e basta.
, vuoldirche quello che raconta questa favola e solo un ediota raconta questa favola che non vuoldire niente. E , vuol dire che la morte polverosa, significa la polvere polverosa. , vuol dire che Domani e poi un altro domani fai passo, prima deve fare questa passo e poi fai domani e poi unaltro domani fai unaltro passo che striscia one domani. I tanto tempofa i greci antichi facevano i teatri. Come facevano loro sempre facevano tutti i greci decidevano cosa devono fare se si devano al cerchio e parlavano cosa devano fare, cosa devano decidere tutti loro che stavano seduti al cerchio erano tutti contenti e felici. I greci il picolo teatro anno a messo i sassi intorno e li sesidevano sopra sassi li cera la gente se si deva e li cerano picole tribune e la gente guadava, li al centro facevano il teatro e la gente se devirtiva molto. I greci facevano cosi perche per divertire la gente e anche per fare cualcosa. Il teatro parti dai greci per tutto il mondo e tutti facevano il teatro come facevano i greci tanto tempo fa e greci sono stati bravi perché loro hanno inventato il teatro greco, a adesso ristanno tanti autori come i greci. Greci sie impegnavano tanto tanto.
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Mercoledì abbiamo parlato dello spettacolo e abbiamo analizzato la parte di Antonella. Questo è un brano greco e c’è il figlio che un giorno uccide il padre e poi si ritrova ceco.
I greci avevano delle profezie.
Il brano parla di questo figlio che ha paura e infatti dice la frase , quindi se hai paura non sei felice neanche se sei il principe, il re. Poi dice che ci sono cataste di cadaveri, e poi dice che a lei non succede niente, quindi è colpa sua, infatti dice la frase . I greci sono stati i primi a fare il teatro perché l’hanno inventato loro. Smettevano di fare tutte le altre cose e si riunivano per tre giorni e tre notti. Mettevano nello spettacolo tutte le loro paure, le loro emozioni, le angoscie. I greci si riunivano in circolo come facciamo sempre noi perché vogliamo fare come il vero teatro quello dell’antica Grecia, perché quello di impararsi il copione a memoria non è teatro.
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L’altra parte che abbiamo analizzato è quella del jolli (Roberto).
Parla sempre della paura, infatti i manichini hanno paura quando arriva Carabas Barabas o la figlia.
Carabas Barabas nel nostro spettacolo fa paura come la guerra.
Una volta ti uccidevano anche attaccandoti a un aggeggio trascinato da cavalli, i cavalli correvano e tu strusciavi per terra fino a morire come racconta nel brano, infatti dice . Poi dice . Lo dice perché come dice nel brano . Quindi è come se quella è la candela della vita e dice perché ormai c’è morte e violenza in tutto il mondo, infatti nel nostro spettacolo noi abbiamo paura. Dice perché è quasi da sempre che c’è guerra e violenza, quindi la candela della vita si è conzumata e quindi accorciata.
Il libro
Per concludere il libro abbiamo solo una settimana, quindi dobbiamo impegnarci. Il nostro gruppo (Io, Chiara, Daniele ed Emanuele) ha pensato di dividerlo a capitoli: cioè, un capitolo per ogni persona. Allora abbiamo tagliato con le forbici e abbiamo fatto mucchetti di brani divisi persona per persona. Adesso dobbiamo metterli bene perché sennò non ha senzo leggere pezzettini così, a caso.
Il buio
Mercoledì scorso ci siamo messi al buio seduti ad occhi chiusi con la musica.
Pian piano ci dovevamo alzare e camminare e alla fine tutti insieme dovevamo cercare qualcosa. A me sembrava di vagare nel buio e che non trovavo e non la troverò mai la luce.
Quando sono inciampato sono rimasto a occhi chiusi rimanendo senza luce.
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LE PROVE DI TEATRO.
Io ho capito che Giovanni adetto di Antonela Zucca di sue parole di teatro quando lei sta sul palco scenico che le parole di Antonela, erano di un altra persona che lui racontava di paure angosce di capi che stanno lasu, di potere le persone, che fanno la pace. E io ancora ho capito che Antonela diceva che , poi capito ancora che c’estanno le cadaveri, e il suo padre sie uciso per suo mano e anche di potere che sia , che anche il capo non a il potere di tutti non po avere. E io ho capito le parole, cosi . Questo senifica che nisuno è felice sul trono. Poi . Le parole di Mangiafuoco che le dice Roberto Dimarca, le parole che io o capito, . Questa sienifica che la vita è corta come una candela e poi siespenie. , questo sienifica che la vita è corta e passa come ombra. senifica poco tempo e come dura una vita. Questo ho scrito una persona famosa, scritore. E anche ocapito di antico teatro greco che li facevano di scorsi di vita altri problemi sul palco scenico.