ROMA – Terry Schiavo non è in coma, è solo una persona disabile. Con questa motivazione l’Associazione bambini cerebrolesi federazione italiana ha deciso di sostenere moralmente l’azione dei genitori di Terry Schiavo a favore del diritto alla vita della loro figlia. "Si vuole far morire di fame in maniera atroce una persona, in quanto a priori qualcuno ritiene che la vita di un disabile grave non vale la pena di essere vissuta" commenta l’associazione – Terry deve morire perché disabile. Anche in Italia oramai molte persone parlano così. Non è accettabile: nessuna persona che si batte per i diritti umani può accettare questo principio discriminatorio?. L’associazione ricorda che anche in Italia ci sono migliaia di persone in condizioni di gravità paragonabili o "peggiori" di quelle di Terry. "Cosa facciamo, le eliminiamo?" chiede polemicamente l’organizzazione – E continuiamo poi eliminando gli anziani soli? I poveri? Gli zingari? I malati di mente? Tutti coloro che la "società " ritiene non possano risultare un peso "inutile"? Siamo veramente convinti che solo chi è "perfetto" secondo i canoni oggi dominanti ha una vita degna di essere vissuta? Siamo convinti che la società può trarre vantaggio dall’eliminazione dei soggetti deboli? O non è piuttosto un’attenzione particolare per questi soggetti la via per un effettivo progresso?"
"Le famiglie dell’Associazione amano i loro figli disabili gravi come i genitori di Terry amano la propria figlia e ritengono che la disabilità , per quanto grave, non possa mai essere invocata come scusa per spegnere la vita di una persona.- continua la nota – Ritengono che un atto del genere, oltre che massimamente discriminatorio, sia assimilabile ad un omicidio. Queste famiglie credono fermamente che la vita dei loro figli, anche nelle condizioni di peggiore gravità , abbia un valore assoluto ed insostituibile, e in tale convincimento sono confortate dalle quotidiane testimonianze dei loro figli. Queste famiglie ritengono sia loro diritto e dovere, al di là delle diverse convinzioni religiose o etiche, difendere sempre e in ogni caso il diritto alla vita di ogni persona. Noi speriamo che Terry Schiavo viva, per quello che è, per la sua diversità , che ci appartiene, che ci arricchisce, e che non possiamo e non vogliamo perdere".