e macchinari in forte odore di programmi nucleari. Un gran andirivieni tra Iraq ed ex Urss, in particolare Bielorussia ed Ucraina, in tempo di ispezioni Onu sul disarmo e, di nuovo, sempre piu’ frequente, negli ultimi mesi. Tecnici iracheni pizzicati nel 1998 ad installare macchinari per la produzione di lenti da 75 millimetri, uso strettamente militare.
, e molto altro ancora, sarà "il cuore del rapporto di Tony Blair al parlamento" sull’Iraq, scrive oggi The Observer. Un rapporto che il primo ministro britannico promette "schiacciante". Oggi un reportage del domenicale londinese traccia alcuni itinerari delle manovre irachene, che non si sarebbero mai fermate dopo la guerra del Golfo del 1991.
del disarmo di Baghdad vi leggono un obiettivo mai archiviato da Saddam: ottenere la bomba atomica. Il sito strategico di Badr, il centro operativco delle aspirazioni nucleari di Saddam, doveva essere totalmente smantellato dopo la resa del 1991. E invece Blair dirà al parlamento, tra due giorni, che nel 1995 una delegazione di tecnici di alto livello di Badr sono arrivati in Bielorussia, con una inquietante lista della spesa: macchinari per il taglio di diamanti, per la produzione di polvere di metallo, materiali per trattamento anticorrosione degli armamenti nucleari. Tutte potenziali componenti per l’assemblaggio di missili balistici nucleari.
, spiega The Observer, sono considerati i piu’ preoccupanti. Gli ispettori del disarmo, negli ultimi due anni, hanno rintracciato una lunga serie di contatti e acquisti dalla repubblica ex sovietica. Ancora nel 1998, poco prima di essere espulsi dall’Iraq, i controllori dell’Onu hanno trovato tecnici iracheni che stavano installando macchine per la produzione di lenti ad uso militare. Il materiale era marcato ‘Repubblica della Bielorussia, Fabbrica di Vitebsk".
ripresi, sempre piu’ intensi, negli ultimi tempi. Agenti iracheni sono stati rintracciati anche in Ucraina, Russia, Romania ed ex Jugoslavia. Altri sono stati visti in Congo, Keny, Giordania, Siria, Indonesia. The Observer sottolinea che alcuni analisti vedono in questo groviglio di missioni un segno di una disperata, leggi infruttuosa, ricerca da parte di Saddam. L’inconfutabile, pero’, è che il rais di Baghdad ha continuato a tentare di procurarsi materiali per un programma nucleare, giurando il contrario per quasi un decennio