Bambini abbandonati nel maremoto. Tipo manicomio.
Le parole si assomigliano.
Mancano le mamme, gli zii e i nonni.
Gli voglio fare da mamma a quelli che non ce l’hanno.
Una che è viva però!
Farli venire a Roma per lo spettacolo.
Amen, per i bambini che sono morti.
Mi dispiace.
Potete rispondermi su Internet per il teatro?
Mi dispiace per tutti i bambini del mondo.
Su RAI3 ho visto i bambini nel mare. Mi sono impressionata! Perchè non hanno niente, gli mancano anche le medicine, le scarpe, gli slip, la roba per vestirsi e il mangiare. E non ce l’hanno.
Come li potrò andare ad aiutare?
Come si fa?
È stato tutto da un’altra parte.
Come mi posso muovere che gli stò già a fare la badante alla mamma?
E qui dobbiamo parlare!
Se non si parla che si sta in silenzio?
È successo in India, in una piccola parte dell’Africa, nell’isola Sumatra e in tante piccole isolette che sono rimaste isolate e senza soccorsi.
Io non so dove stanno e non me lo posso inventare.
Farò quel che posso.
Meglio farli venire a Roma per lo spettacolo.
Potremmo aiutarli facendo uno spettacolo per raccoggliere i soldi per loro.