Ciao ragazzi siete stati bravissimi! Ieri sera lo spettacolo è stato bellissimo.
Io ero lì al Palazzetto dello Sport, in mezzo al pubblico e devo dire che ho fatto il tifo per tutti voi, perché non era affatto semplice quello che avete donato a noi pubblico, all’interno di quello spazio così grande, così vasto. Tra me e voi c’erano due ordini di balaustra, e mi sono detto: "Ecco, ci sono pure le barriere che rischiano di mettere le distanze tra loro e noi!". Eppure vi assicuro che, se all’inizio ero un po’ spaesato all’interno di questo Palazzetto, voi mi avete fatto sentire a casa, perché le emozioni che voi siete riusciti a comunicarci hanno oltrepassato qualsiasi intralcio architettonico.
Siete riusciti ad avere una presenza notevole sulla scena. Io stesso mi sentivo a disagio in uno spazio così grande senza delimitazioni sceniche di alcun tipo. Voi eravate lì in assoluta armonia con noi pubblico, così come le stelle sono in armonia dello spazio senza temerlo. Voi eravate le costellazioni dell’idea creativa di Dario D’Ambrosi.
Ognuno di voi era lì a dare un significato a quello spazio, che non è come quello teatrale, dove un qualsiasi movimento umano appare ovvio e scontato soltanto perché il teatro è stato inventato per comunicare sentimenti, ed è bellissimo quando qualcuno riesce a farlo. E invece, voi vi siete conquistato quello spazio inizialmente sterile, lo avete plasmato, gli avete dato una forma, gli avete dato una voce, anche quando gli altoparlanti creavano un effetto eco. Avete modellato questo spazio attraverso la voce della vostra anima, nel modo più semplice e sincero.
Sono rimasto particolarmente toccato quando uno a uno siete saliti sulle scalinate per prendere posto in mezzo a tutte quelle candeline. Eppure tutte quelle candeline insieme si trasformavano in un santuario, e ciò mi dava una forza enorme. E lo sapete quand’è che mi sento particolarmente forte? Quando riesco a sognare. Ma non di stare con gli occhi aperti a guardare un’immagine idilliaca, ma di vedere che una candelina più un’altra candelina creavano un firmamento e voi uno dopo l’altro siete entrati a far parte di questo firmamento. Vi siete seduti e avete incarnato tutti insieme il SOGNO. Così con la vostra presenza avete dato voce a chi non c’è più fisicamente, mentre la loro anima invece continua a vivere, attraverso di voi e grazie a voi. Complimenti per il lavoro che avete fatto. Un saluto di cuore a tutti.