progetto

Begoml, Bielorussia

L’Italia ospita ogni anno 25.000 bambini bielorussi nell’ambito di una importante azione di prevenzione sanitaria da eventuali malattie derivanti dal vivere in aree contaminate dalla radioattività conseguente all’incidente nucleare di Chernobyl.
L’azione umanitaria, che vede impegnate le famiglie italiane e numerose strutture di volontariato, si configura oggi come una opportunità di sviluppo socio-economico sia per l’Italia sia per la Bielorussia.

I bambini e i giovani ospitati in Italia sono ormai un gruppo di risorse bilingue, con una attitudine ad interpretare e integrare due culture e a facilitare, quindi, le iniziative di sviluppo produttive, economico e sociale. Essi rappresentano, infatti, "canale" potenziale per stabilire una base di integrazione e sviluppo economico fra i due Paesi.

Il progetto vuole operare il trasferimento di buone prassi dalla realtà italiana a quella bielorussa, nell’ambito della deistituzionalizzazione di bambini oligofrenici, dello sviluppo di percorsi di arte-terapia, della integrazione sociale e lavorativa di soggetti portatori di handicap psichico.

Un’Europa sociale significa un’Europa dove le persone con esperienze di disabilità, malattia mentale, differenti culture e differenti abilità sono importanti membri comunitari le cui esperienze possono dare un importante contributo innovativo. Tutti noi dobbiamo imparare come costituire una società, in cui i diritti possono realmente essere accessibili per tutti per vivere in una migliore e più ricca società.

Le statistiche bielorusse ci rammentano che ad oggi sono circa 30.000 i bambini dichiarati "orfani sociali" e, di questi, circa 29.100 hanno problemi fisici e mentali. Questi bambini hanno bisogno di essere costantemente seguiti, hanno bisogno di interventi riabilitativi, medico-sociali, psicologico-educativi, per dargli una possibilità d’inserimento nella società.
Nella Repubblica Bielorussa attualmente esistono 77 scuole internato per 12.120 bambini e 12 internati speciali per bambini dichiarati "oligofrenici".
La scuola di Begoml è uno dei 12 internati speciali bielorussi ed è stato selezionato perché ha rapporti con l’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" da oltre 9 anni, in quanto molti bambini bielorussi di Begoml sono accolti periodicamente nelle famiglie dei soci della suddetta Associazione.

Attualmente, l’Internato di Begoml ospita circa 140 bambini dai 6 ai 17 anni, di cui quasi tutti con gravi problemi di comunicazione con il mondo adulto, ma allo stesso tempo con un disperato bisogno di attenzione ed affetto. Questi bambini crescono con una povertà emozionale, sono freddi negli affetti e aggressivi con i propri simili: superare questi problemi è una delle missioni di Begoml.
Un aiuto alla risoluzione dei suddetti problemi è dato dai viaggi in Italia fatti da questi bambini da 9 anni a questa parte. Si è riscontrato che, il vivere in famiglie che gli vogliono bene, li aiuta a maturare psicologicamente, ad avere più fiducia e sicurezza in se stessi: tutto ciò è alla base della formazione di una persona completa.
L’istruzione, l’affetto, l’amicizia, la fiducia nei propri simili compensa l’isolamento della società e favorisce la conferma dei propri diritti di cittadino. In tal modo, i bambini hanno esempi da seguire, acquisiscono regole di comportamento nella società: non è esagerato affermare che molti bambini hanno trovato in Italia una vera famiglia.
La conclusione delle ricerche degli educatori bielorussi dell’Internato di Begoml è che i bambini hanno emozioni positive, quando partecipano ad attività che gli piacciono, come il cucito, il taglio, il ricamo o l’artigianato, o ad attività artistiche come il canto, il ballo o il teatro.

Gli educatori dell’Internato di Begoml affermano che l’esperienza di tanti anni di lavoro mostra loro che, nonostante gli innumerevoli sforzi di tutto il corpo insegnante per recuperare socialmente questi "orfani" con oligofrenia alla vita, spesso i risultati non sono positivi. Le cause sono tante.
È difficile inserirli nell’ambito lavorativo: negli ultimi 4 anni, la cifra ufficiale di inserimenti nel mondo del lavoro si è dimezzata. Gli educatori bielorussi hanno necessità di aiutarli a trovare un lavoro, che si adatti alle loro capacità e, tenendoli sotto controllo, che li aiuti a vivere dignitosamente.

Il progetto prevede le seguenti attività, che si svolgeranno in Bielorussia, principalmente nel territorio di Begoml:

Il progetto continua ed approfondisce le attività avviate fin dal 1995 tra l’ di Roma (Italia) e l’ di Begoml (Bielorussia) , che, partendo dall’accoglienza dei bambini bielorussi nelle famiglie italiane, hanno avuto il duplice scopo dell’integrazione sociale e culturale di persone con disabilità e della promozione di modalità culturali e di comunicazione sociale, che coniugassero insieme tradizione letteraria e teatrale, innovazione tecnologica ed impegno civile e sociale.

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