L’Africa è un immenso continente, nel quale oggi si sta giocando una buona parte del destino del nostro pianeta. In Africa la comunità internazionale è chiamata ad affrontare problemi e situazioni intollerabili, per qualsiasi persona abbia a cuore le sorti di tutta l’umanità . La fame, le guerre, le malattie fanno molte più vittime di quante hanno fatto, in Europa, le due guerre mondiali del secolo appena trascorso, e questo perché non c’è risposta a bisogni fondamentali e primari dell’uomo: un bicchiere d’acqua, un pezzo di pane, un semplice medicinale.
Quello che vogliamo affermare con forza è che il destino dell’Africa non è immutabile. L’Africa ha potenzialità enormi, che devono essere sostenute dal coraggio del cambiamento, da un impegno politico incisivo che muti l’indirizzo attuale, che cambi l’ordine delle priorità , che ponga al centro dell’agenda politica internazionale scelte concrete di lotta a una condizione inaccettabile, attraverso l’affermazione di modelli di sviluppo più solidali e sostenibili.
Affinchè l’Africa non sia soltanto un continente di ingiustizie e di morte, noi riteniamo che il dovere di ogni organizzazione internazionale, di ogni governo nazionale e locale, delle associazioni e delle organizzazioni non governative, sia quello di assumersi le proprie responsabilità , ognuno per la propria parte, anche la più piccola. Cancellare il debito per i paesi più poveri, ridurre drasticamente e destinare a fondi di sviluppo le somme restituite, aumentare gli aiuti allo sviluppo, giungere a un embargo totale della vendita delle armi, intervenire per permettere di produrre e distribuire gratuitamente in Africa i vaccini e gli strumenti di prevenzione delle malattie – prima fra tutte l’Aids – che la affliggono, sono solo alcune delle molte possibilità con cui è possibile attuare una politica diversa da quella che è oggi causa di tanti disastri. Una politica che a sua volta venga accompagnata, nei paesi africani, dal pieno affermarsi dei sistemi democratici e del pluralismo politico, dalla legalità e dalla tutela dei diritti umani, da un governo trasparente delle risorse, dalla reale possibilità del pieno dispiegarsi delle potenzialità delle economie e delle società civili e anche in questo modo della prevenzione dei conflitti e della costruzione della pace.
È qui che è racchiuso il futuro dell’Africa e dei popoli africani. Sono stati compiuti passi importanti, sono state tenute libere elezioni, sono state definite politiche di risanamento economico, sono nate organizzazioni sovranazionali, a cominciare dall’Unione Africana, alla quale è importante che l’Unione Europea offra tutto il suo sostegno, fino al momento in cui i popoli africani arriveranno a prendere in mano il proprio destino e a contare di più in tutte le sedi internazionali.
Per essere messa nelle condizioni di crescere e svilupparsi, l’Africa guarda prima di tutto all’Europa. è una prova di civiltà e di responsabilità quella che l’Europa, tutti noi, dobbiamo dare per contribuire al raggiungimento degli obiettivi proposti nella dichiarazione del millennio, entro il 2015.
Non è solo un’esigenza morale che ci deve spingere ad agire. Dobbiamo avere la consapevolezza che oggi il mondo è unito da una comunità di destino, e che la povertà e il non rispetto dei diritti umani tengono ai margini di una crescita paesi e attori legittimi e potenziali degli equilibri mondiali, ma anche di possibili e gravi squilibri.
È quindi urgente definire una politica comune europea. Così come è necessario che l’Unione Europea e i singoli governi sviluppino un’azione convergente ed efficace per affermare l’idea e la possibilità di un governo mondiale, sostenendo la riforma dell’ONU, la valorizzazione all’interno della Carta dell’Onu della tutela dei diritti umani e delle condizioni di legittimità dell’intervento sovranazionale, l’istituzione del Tribunale internazionale e di organismi specifici per la salvaguardia dell’ambiente e della salute.
È un compito epocale, quello che abbiamo di fronte. è una sfida enorme. Proprio per questo serve un lavoro comune, serve moltiplicare le occasioni per modificare, nei fatti, l’ordine delle priorità , l’agenda politica della comunità internazionale. Molto dipende da noi.