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BRUXELLES – Per frenare l’arrivo di manodopera a basso costo dai dieci nuovi paesi che dal primo maggio entreranno nella Ue, i paesi della Ue hanno deciso o stanno decidendo misure. Ecco un quadro della situazione, al momento attuale:

: ha annunciato che non applicherà  restrizioni.

: ieri il governo di Tony Blair, favorevole ad accogliere forza lavoro considerata la piena occupazione e l’economia in espansione, ha deciso che per i primi due anni lavoratori provenienti dai paesi dell’est non godranno di assistenza pubblica e avranno l’obbligo di iscrizione in un registro di lavoro.

: hanno manifestato l’intenzione di avvalersi di tutti i sette anni del periodo di transizione. Dopo il primo maggio, i lavoratori di altri paesi dovranno essere preventivamente in possesso di un permesso di lavoro valido. Nessun beneficio sociale sarà  concesso a chi ne sarà  sprovvisto.

: nessuna decisione finale è stata ancora presa dal Parlamento. Il governo non ha escluso la possibilità  di imporre un tetto di 22 mila lavoratori nel primo anno.

: hanno dichiarato di non volere creare barriere ai nuovi immigrati in cerca di lavoro. Misure restrittive saranno però prese per evitare un accesso automatico ai sistemi di sicurezza sociale per difendersi dai "turisti del welfare".

: l’orientamento è di usufruire del periodo di transizione di due anni e di verificare poi l’esigenza di nuove restrizioni. Previsti anche accordi bilaterali con singoli paesi, in particolare Polonia.

: non c’è ancora una proposta del governo. Oggi l’on.Mario Borghezio (Lega nord) ha chiesto che l’Italia "blocchi gli ingressi per almeno due anni". Nel primo periodo biennale di transizione i nuovi immigrati non avrebbero accesso ai benefici sociali. Ipotizzati accordi bilaterali.

: un progetto di legge arrivato in Parlamento prevede restrizioni per i primi due anni ai cittadini dei nuovi entranti, con le eccezioni di Malta e Cipro. I nuovi immigrati non avranno accesso a tutti i benefici del sistema sociale se saranno sprovvisti di permesso di lavoro valido e di residenza finlandese.

: si sta orientando verso l’applicazione del periodo di transizione di due anni. I benefici concessi ai disoccupati saranno estesi solo ai lavoratori legali che pagano i contributi. Nessun accordo bilaterale è previsto.

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