BRUXELLES – La Commissione europea e Romano Prodi "sono abbastanza preoccupati" per le limitazioni programmate dai Quindici per i lavoratori degli Stati che a maggio entreranno nell’Ue.
"Stiamo valutando il problema – ha detto ieri il portavoce della Commissione Reijo Kemppinen -per verificare se tutte queste misure sono compatibili con la legislazione europea e se sono manifestazioni di una tendenza che dovrà essere guardata più in dettaglio".
Probabilmente a causare la reazione di Bruxelles sono state le contromisure annunciate due giorni fa dal governo inglese (niente assistenza sociale per due anni e iscrizione ad uno speciale programma di lavoro), che finora, insieme a quello irlandese, era fautore di un’apertura completa verso i nuovi cittadini europei.
Il resto d’Europa sembra invece ormai definitivamente orientato ad approfittare, in varia misura, del "periodo di transizione" previsto ai trattati di adesione.
Molti temono che queste restrizioni si possano prolungare oltre il dovuto, rendendo i nuovi arrivati i figliocci della europa allargata.
Contro questa ipotesi si leva il monito della Commissione.
Antonia Mochan, portavoce del commissario all’occupazione, ha ricordato ieri che "la legge comunitaria è chiara e non tollera discriminazioni tra lavoratori sulla base delle diverse nazionalità "
Finora Maroni e i suoi sembrerebbero orientati ad applicare il periodo di transizione almeno per i primi due anni. Sarebbero però previsti accordi bilaterali per importare manodopera dei nuovi membri, in particolare dalla Polonia.
Sull’argomento è intervenuto ieri l’europarlamentare leghista Mario Borghezio, secondo cui è "necessario e urgente" che anche l’ Italia, come Germania e Austria, "blocchi gli ingressi dei lavoratori dell’ Est per almeno due anni o in subordine adotti le misure limitative previste da Blair". Per Borghezio i distinguo del governo inglese rispondono infatti "ad una esigenza reale di difesa della forza lavoro nazionale".
"Su questo tema delicato e importante per i nostri disoccupati e per i tanti lavoratori precari, – ha concluso il leghista – sindacati e sinistra tacciono vergognosamente: gli ‘ulivisti’ nostrani rinnegheranno Blair anche su questo tema?"