Sorpresa dal primo chiarore
riscopro la Vita.
Prigioniera
delle invisibili luci della notte,
delle misteriose voci del tempo,
in sommessa attesa
mi preparo al risveglio.
Stentano già le ultime ombre,
aleggia lieve il respiro dell’alba:
melodiosa armonia
di suoni e brusii lontani…
Nel dondolar di lenta ninna nanna,
conforto gli occhi
con un sonno lieve lieve.
Tra sopore ed attesa,
dal recondito dell’infinito,
nasce la luce
senza far rumore.
Il nero buio svanisce.
Le ombrose tenebre
si perdono nel nulla.
L’anima sorpresa e smarrita
s’incanta…
La Vita rinasce
trepida e speranzosa
nel mio cuore di donna,
tutto intriso
di una pacata dolcezza.
La malinconia che avvolge i ricordi
in un bozzolo di fili di seta
ricoperti dalla polvere del tempo,
all’improvviso, scompare.
Stordita…
trattengo il pianto.
Che incanto,
destarsi ancor oggi
in cotanta dolcezza!
Delicata ed assurda,
evanescente e misteriosa,
sento un aleggiare lieve,
impercettibile…
Sussulto, ascolto:
"… sei nata dalla Luce
e sei figlia del giorno che nasce…
Scruta il tuo volto allo specchio:
l’immagine è quella di ieri.
Nulla sembra cambiare,
ma la Vita va…"