la storia dell’internato diBbegoml – Minsk – Bielorussia (zona Chernobyl)

Le diversità  fisiche, psichiche, sensoriali, culturali, politiche, religiose, etniche ed economiche non vengono considerate come motivo di discriminazione ed emarginazione, ma divengono occasione di scambio reciproco e crescita comune, nell’ascolto dell’.

I giovani con e senza disabilità  dell’Associazione sono persone che cercano di vivere quotidianamente una cittadinanza partecipata, individuando i problemi del territorio e proponendo concretamente delle soluzioni di convivenza pacifica ed interculturale.

L’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" opera per un graduale passaggio da una mentalità  diffusa che vede la persona con disabilità  come un oggetto di assistenza ad una cultura nuova che riconosca il valore di ogni diversità , valorizzando la persona con disabilità  come soggetto di cittadinanza attiva. L’Associazione Volontari "Il Cavallo Bianco" è costituita da volontari con e senza disabilità , è una associazione "integrata" che non prevede una distinzione tra operatori ed utenti. I volontari con e senza disabilità  propongono delle attività  a favore del territorio nei settori della cultura, dell’ambiente e dell’accoglienza di persone in difficoltà  (diverse dai volontari svantaggiati dell’Associazione).

Circa otto anni fa, alcuni soci dell’Associazione hanno accolto, per la prima volta, nelle loro case alcuni bambini provenienti da un Orfanotrofio della Bielorussia. L’ospitalità  si è ripetuta periodicamente, coinvolgendo altri soci.

È così avvenuto naturalmente che, gradualmente, l’intera Associazione prendesse a cuore i bambini bielorussi accolti nelle famiglie, per poi occuparsi di tutto l’Internato di Begoml, soprattutto dopo avere scoperto di che tipo di Istituto si trattasse.

L’Internato di Begoml ospita attualmente circa 160 bambini/ragazzi dai 6 ai 17 anni. L’Istituto è rivolto a persone con oligofrenia, cioè con ritardo mentale ovvero con problemi psichici ovvero con disagio psichiatrico ovvero con disadattamento sociale. Nella regione è l’unica struttura di questo tipo esistente. All’uscita dall’Internato (al compimento del 17° anno di età  oppure a conclusione del ciclo di nove classi), i ragazzi vengono indirizzati in scuole professionali. Pertanto, non sono più seguiti dall?Internato di Begoml.

Le scuole professionali sono in grandi centri abitati, immensi rispetto al villaggio di Begoml, a cui sono abituati i giovani ospiti dell’Internato. Le scuole professionali sono rivolte a giovani dai 17 ai 21 anni, senza disabilitù. Pertanto, i ragazzi di Begoml vengono integrati in un contesto di "normalitù", dopo avere vissuto per oltre 10 anni in un contesto protetto. Come accade anche in Italia (specie negli istituti tecnici e nelle professionali), il ragazzo che mostra difficoltà  e scarsa autonomia personale viene isolato dagli altri e, anzi, spesso diventa colui che subisce gli scherzi (anche pesanti) dei compagni di scuola.

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