Dal diario di Roberto art. 38

Roma 20/3/1999
Il giorno 20 sono uscito di casa alle 9 con mia madre che m’accompagnato alla stazione, avevo il treno per Milano, sul pendolino e sull’eurostar non c’era posto allora mi sono dovuto accontentare del intercyti delle ore 10.10, cosi’ lo presi alle 9.52, andai sopra al primo bucco che c’era mi sono infilato nessuno ha reclamato quel posto cosi’ stetti per 6 ore seduto alzandomi solo per andare a fumare perché i bagni dei treni fanno schiffo andai alla stazione al bagno, vabene che tra quello del treno e della stazione non ci sta tanta differenza.
Quando salii sul treno lo scompartimento dove mi trovavo era pieno di tedeschi e tedesche e cosi’ con la scusa a tutti loro li diedi i miei biglietti da visita poi ci siamo messi a dialogare per circa 5 ore.
Ad un certo punto passo il ristoratore e loro mi offrirono dei panini e anche delle sigarette, poi ci salutamo, loro scesero li’ a Parma e io proseguii il viaggio tutto solo soletto fino a Milano.
Quell’intecyti era una palla, come lo chiamo io il lumacone.
Arrivato a Milano scesi, e chiesi ad un milanese "che c’hai una canna?" e lui mi rispose "che cosa?" io replicai "una canna" e lui disse "che cos’È?" e io "una sigaretta" e cosi’ me la offri’, e per ringraziarlo li portai la valigia come fà Guglielmo Cicibelli.
È stato un viaggio molto stressante ma io non ero stressato.
Li’ c’era Umberto e Ros che mi attendevano, doveva pure venire una mia amica Loredana con la figlia invece non è venuta perché aveva la madre che stava male, non fa niente tanto ci rivediammo a Maggio non solo con lei ma anche con Angelo Fasani.
Montai in macchina con Umberto e Ros e ci dirigemmo verso una strada di Milano perché Ros aveva appuntamento con una gallinella, presimo a bordo questa gallinella e ci diriggemo verso Pavia, andammo nel negozio di Ivano Talietti che ha solo un diffetto che lui non taglia.
Siamo stati li’ fino all’ora fortuita, prima della cena.
Ad un certo punto della serata siamo andati al ristorante, alle ore 21, li’ c’era il giubox e Umberto a iniziato a mettere un po’ di musica poi mi ha presentato a tutti gli amici suoi e cosi’ anche Ivano, dopo un po’ inizio la cena, abbiamo mangiato ci siamo divertiti a un certo punto Umberto si mise a ballare e mi ha presentato due nuove amiche bone, sono stato bene con tutta quella gente.
Devo dire che per la prima volta sono stato bene in mezzo a tutta quella gente brava mentre prima la gente mi faceva paura.
Siamo andati a casa di Umberto alle 4 del mattino io ero ubriaco, ed era ormai diventata domenica 21.
Verso le 11 siamo andati a comprare il giornale, poi siamo ritornati a casa di Umberto e mi ha fatto ascoltare i nastri e verso l’una a iniziato a preparare da mangiare, abbiamo telefono a tutti gli amici di Milano: Luca non c’era stava a teatro lui ora lavora con i bambini gli isegna a muovere le marionette; Angelo Fasani non c’era, Pietro non c’era e dopo un po’ mi ha richiamato dicendomi che stava male con la gamba e non poteva muoversi per venire a salutarmi; Ros diciammo che dormiva e poi non mi ricordo piu’ a chi altro abbiamo chiamato , gli volevo far presente che mi trovavo li’ e quindi gli ho salutati.
Verso le 14.30 siamo usciti per fare una passeggiata dopo siamo andati al parco e ci siamo messi seduti al Bar e mi ha offerto il caffÈ cosi ci siamo messi a parlare delle donne, poi ci siamo alzati e ci siamo recatti verso la stazione datto che io avevo il treno per il ritorno siamo andati nello spiazzale difronte alla stazione ci siamo seduti su una panchina dove c’erano piu’ stranieri che italiani, Umberto si è messo a leggere il giornale e io a fumare cosi’ alle 17.40 salimmo sul treno ci siamo messi a parlare un po’ poi lui si sentiva stanco distrutto e allora io gli ho detto vai a casa ci salutammo e se ne ando’.
Il treno partii alle ore 18 era un eurostar appena misi il piede dentro il treno dissi amazza che figata perché non mi sembrava vero che il treno fosse cosi’ bello.
Io non volevo andare via nel treno mi veniva da piangere per come ero stato bene quei due giorni con loro ma dovetti prendere il treno la domenica perché il lunedi’ era sciopero.
Alle ore 18.15 passo il ristoratore e mi diede i biscottini e io li mangiai, e dopo un po’ mi alzai e andai nel corridoio e mi misi a fumare non era vietato, dopo mi andai a mettere seduto alle 22.35 arrivai a Roma e c’era mia madre che mi attendeva.
Andammo a casa mangiai dopo ho bevuto il caffÈ e mi sono fumato una sigaretta poi sono andato nel mio studio mi sono svestito e sono andato a letto.

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