La puntata comincia con i ritmi ipnotici e reiterativi dell’ensemble affiatato dei Butta Beat Riciclato, un quintetto di percussionisti che suonano strumenti fatti artigianalmente da loro con oggetti trovati in strada o nei rifiuti, riciclati, un circolo virtuoso di risparmio ed efficienza insieme coniugate con la loro abilita ritmica, il gruppo ha eseguito ben quattro pezzi dal sapore afro, nell’ultimo sono stati raggiunti dal più famoso membro dell’Orchestra di Piazza Vittorio Carlos Paz, del quale ci piace riferire un suo sentito commento "Dove c’è più musica, c’è meno guerra", il gruppo opera come laboratorio attivo presso il Parco di Aguzzano, nella periferia Est di Roma, ed è aperto a tutti.
Ospite di riguardo per questa puntata, lo studioso, archeologo e profondo conoscitore dell’arte, Silvano Vinceti. Dapprima ha illustrato le sue ricerche sulle tracce dei resti mortali della modella che ha ispirato la Gioconda di Leonardo, Lisa Gherardini, la difficoltà di estrarne il DNA, il contenuto di questa ricerca si può trovare nel suo libro "Alla Ricerca della Gioconda". Dopo si è dilungato nel confutare le "storie" che avvolgono la vita di Caravaggio, dapprima la storia del suo omicidio, che non fu tale, ma che fu una legittima difesa ad una provocazione di un suo rivale in amore, e ancora sulla sua morte, che non avvenne, come si credeva a Civitavecchia a Napoli, bensì, con prove certe, a Porto Ercole, tutto questo lo si può trovare nel libro del Vinceti, "L’enigma Caravaggio. Ipotesi scientifiche sulla morte del pittore".
Un servizio video della Cooperativa Matrioska sul Mercato dell’Alberone ha trovato ampio spazio in questa trasmissione, gli esercenti dei chioschi del mercato all’aperto del quartiere si sono un pò lasciati andare e confessati davanti alle telecamere e alle domande incalzanti di Mariangela Forcina, banchi di frutta, da macellaio, salumerie, ognuno con la sua storia, le sue caratteristiche si sono aperti all’occhio indiscreto del pubblico per farsi conoscere e farci conoscere un pò più da vicino questo simpatico mercato in questo pittoresco quartiere della Roma di una volta.
Patrizia Bernardini – stata l’ultima ospite della trasmissione per questa settimana, un progetto ad alto valore sociale, "La Divinità in Prigione", che si è svolto negli ultimi mesi nella Casa Circondariale di Rebibbia femminile, con alcune donne si è lavorato insieme con le parole, cercando di enucleare le proprie esperienze di vita con fiducia, elaborando dei testi, al fine di produrre uno spettacolo che sarà rappresentato venerdì prossimo, 20 febbraio, nel carcere stesso, per soli invitati, del quale la Bernardini ha letto la parte finale, un testo straziante e allo stesso tempo coinvolgente e dai toni forti, che racconta, assemblandole, delle molte storie e aspirazioni delle detenute, testo che è stato scritto in collaborazione tra le detenute e la Bernardini stessa, che le ha rese omogenee, come dice la stessa autrice: "Le parole possono fare odiare, possono fare amare, possono distruggere, possono costruire, possono orientare nella vita".
Come al solito concludo con il bizzarro Meteo , stavolta in collegamento con lo spazio, dal vuoto atmosferico degli spazi siderali, come pure un collegamento dalla fredda Begoml in Bielorussia.
Antonio De Honestis