Dario D’Ambrosi, cresciuto nell’hinterland milanese, come lui stesso ci dice, da giovane sviluppa, come molti una forte passione per il calcio, gioca con il Milan di Trapattoni, un’esperienza per lui moto formativa, specie a livello umano.
Sempre molto giovane, entusiasta della legge Basaglia e attratto dal mondo della psichiatria trova il modo di farsi internare nell’ospedale psichiatrico Paolo Pini di Milano, esperienza fondamentale per l’attore che trae da questo ricovero lo spunto per approfondire il mondo della malattia mentale, facendola diventare, nel tempo, la sua specialità .
La sua esperienza marginale e di ricerca incuriosisce la direttrice teatrale newyorkese Ellen Stewart, fondatrice del teatro Cafè La Mama di New York, dove D’Ambrosi terrà ben 27 rappresentazioni nel tempo, conquistandosi la sua stima, non a caso il regista è ospite della Cooperativa, infatti con la compagnia dei ragazzi del Cavallo Bianco vi recitò a New York nel 1998.
L’attore da qualche anno a Roma ha aperto il Teatro Patologico, sito in via Cassia 472, un teatro alternativo dove ogni anno si svolgono festival di teatro e di cinema che l’autore chiama appunto patologico, per sottolineare l’aspetto mentale, onirico, psichiatrico, alienante dei lavori presentati, allo stesso tempo nel teatro si tengono dei laboratori di teatro integrato, dove ragazzi con disabilità , fisica e mentale, si cimentano, guidati da Dario stesso, in esperimenti teatrali che in genere sfociano in realizzazioni annuali molto interessanti.
Ha infatti presentato l’imminente Festival del Cinema Patologico che inizierà mercoledì prossimo, al Teatro Patologico appunto, con tanto di fuochi d’artificio, promette l’autore, con film d’autore e artisti di spessore durante i giorni del festival fino al 13 aprile giorno di conclusione dello stesso.
In studio Dario ha voluto regalare un aneddoto in esclusiva per "Attraverso lo Specchio", a significare l’amicizia che lo lega ai ragazzi della trasmissione, raccontando quando sul set di The Passion di Mel Gibson, lui stava in procinto di flagellare Gesù, e Mel Gibson, stranamente, stava proprio sotto Gesù stesso, che spruzzava con una pompetta del sangue sull’attore ogni volta che Gesù veniva flagellato, l’attore raccontava divertito come aver visto la faccia di Gibson con un ghigno sadico che forse nemmeno la moglie gli avrà visto mai in quell’atto.
La puntata ha visto, come di consueto, anche altre apparizioni e scene, come Tony Anghelone per la pittura, Eufemiano Brengelli per il cinema, il meteo di Sergei Maksimau, come pure ci sono stati i collegamenti con la Casa delle Arti e dei Mestieri da Begoml, ma dedicherei questa recensione in esclusiva alla figura di Dario D’Ambrosi, non approfondendo ulteriormente gli argomenti che hanno fatto da corollario, dandovi appuntamento per domenica prossima, alle 21.05 su Lazio TV.
Per vedere la trasmissione in streaming: http://www.youtube.com/user/cooperativamatrioska