Quindicesima puntata di "Attraverso lo Specchio", tra i misteri di Leonardo, poesie di Alda Merini e il Pirozzi Acoustic Quartet

Puntata doppia e doppia porzione di spettacolo esilarante e vivace per questa quindicesima puntata del programma, puntata che ha visto l’arte, in varie accezioni, fare da protagonista lungo tutta la durata dello stesso, camerieri e ballerine a fare da contorno.

Tanto per cominciare il Sansone si lascia andare ad una divagazione poetica, tra tradizione e gerghi popolari, in un monologo a braccio accompagnato dall’accurato sottofondo musicale del Luca Pirozzi Quartet, come a preannunciare una puntata a base di arte e musica a tutto spiano, divertente seguire i voli pindarici del conduttore, la musica di spessore, un quartetto acustico da "Ripostiglio", tanto per tenere basse le aspettative di chi pretenderebbe della musica da "Camera".

Primo tra gli ospiti il Prof. Silvano Vinceti, che con molta passione ha parlato delle sue ricerche scientifiche sui misteri della Gioconda di Leonardo, un’opera, a dire del professore, dai nascosti misteri esoterici, come l’aver trovato dei numeri dipinti nel fondo degli occhi della famosa Monna Lisa, numeri che richiamerebbero alla doppia natura, maschile e femminile, della donna dipinta, ma forse anche dell’autore Leonardo, d’altronde la psicoanalisi contemporanea ci ha insegnato che nessuno di noi è completamente uomo o completamente donna, meglio una combinazione dei due, come pare il genio toscano avesse già  nel ‘400 intuito.

Ancora tra gli ospiti graditi la regista teatrale e poetessa Gaia Gentile, autrice dell’opera Merimia, attraversamento dell’anima dell’autrice attraverso la poesia delirante e straziante di Alda Merini, in studio con lei l’attrice Patrizia Bernardini ed il musicista Giuseppe Camozzi, i quali, per il piacere del pubblico, hanno in studio rappresentato brani tratti dall’opera sopra citata.

A riguardo il Prof. Luigi Attenasio ci ha ricordato, a fianco della Merini, la povera Adalgisa Conti che nel 1913 fu condotta nel manicomio di Arezzo, lo psichiatra ci narra che, la sfortunata e bellissima ragazza passerà  tutta la vita al manicomio, fino alla sua morte nel 1989, che scrisse, su invito di uno psichiatra dell’epoca, un suo diario e che le sue idee fossero simili al contemporaneo Sigmund Freud d’oltralpe, questo per tributare almeno alla gloria una dignità  a questa ragazza privata della vita da una società  che, allora, viveva del pregiudizio della malattia mentale e della sua incurabilità .

Tra un ospite e l’altro le musiche del quartetto acustico di Pirozzi, contrabbasso, due chitarre e violino, fanno da ideale cornice cabarettistica al programma, rendendolo più fruibile e gradevole, musiche dai vaghi richiami alla cultura gitana sebbene il gruppo sia maremmano a tutti gli effetti.

E immancabilmente l’appuntamento con il cinema del critico Eufemiano Brengelli, stavolta ci propone il film di Paolo Sorrentino "La Grande Bellezza", che descrive la dissoluzione disperata della società  borghese e opulenta contemporanea, un film che invitiamo i lettori a vedere sul grande schermo. Come immancabile la rubrica sul Meteo di Sergei Maksimau, sempre più imprevedibile e fallimentare nel sbagliare metodicamente qualsiasi anticipazione.

Due ore passate in buona compagnia, un programma vario e divertente, serio e impegnato allo stresso tempo, un programma che va ora verso il rush finale, che invitiamo tutti a seguire fino in fondo, fino alla fine di giugno.

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