Giovanni e Gaia hanno organizzato un week-end, un happening teatrale per tre orfanotrofi bielorussi, in contatto con la loro Casa delle Arti e dei Mestieri di Begoml, le compagini teatrali dei rispettivi gruppi hanno preparato una rappresentazione teatrale della fiaba di "Attraverso lo Specchio" di Lewis Carroll, e nel fine settimana ci saranno le relative performance, con il benvenuto e l’ammirazione delle autorità locali.
Intervistato in diretta, appunto, il direttore dell’Istituto in Bielorussia che ha ringraziato per l’impegno profuso in questi anni, e fortunatamente ancora attivo oggi, per aiutare questi ragazzi a guadagnarsi un percorso verso una sempre maggiore autonomia, autonomia che lo stesso direttore auspica per i suoi ragazzi, un grazie esplicito a Gaia e Giovanni, che rappresentano una rete di famiglie romane impegnate in vario modo, adozioni e non solo, per aiutare questi bambini, spesso vittime delle conseguenze dell’incidente di Chernobyl nel 1986.
Francesca Tulli in studio, con lucidità e prontezza, ha a riguardo intervistato il geofisico Ermanno Rotondi, che ha spiegato al pubblico le dinamiche ricostruite dell’incidente nucleare, le sue conseguenze a breve, medio e lungo termine, la negligenza e la distrazione dell’errore umano che causò, ahimè, l’incidente.
Alternarsi di momenti in studio e momenti di collegamento con Begoml, Emanuele Bocci ha, con la sua chitarra, esportato un po’ della musica italiana ai ragazzi bielorussi, insieme hanno cantato e suonato, con strumenti ritmici e cori, canzoni quali L’Italiano di Toto Cutugno o Volare del mitico Modugno, un po’ di musica nostrana ad allietare per un po’ quel gruppo di ragazze e ragazzi, che caldamente hanno salutato il pubblico in Italia.
A rappresentare le famiglie romane che adottano questi ragazzi in Italia, in studio ospite Giulia Mazzotta, che ha raccontato le sue vicissitudini e patimenti prima di arrivare alla definitiva adozione di una bambina dopo nove anni di impegno e sacrifici, come pure sui bambini toccante il video tratto da Fosforillasi con Andrea Camilleri che dialogo affettuosamente con Ivan e Misha, ora ragazzi felici a Roma, ma dall’infanzia in internato da dimenticare.
In studio di nuovo la poetessa Lucianna Argentino, con le sue testimonianze della diversità raccolte alla cassa di un supermercato, come pure di diversità ha trattato la puntuale rubrica sul cinema di Eufemiano Brengelli, un invito esplicito alla stravaganza e alla stranezza, qualità queste be viste dagli ideatori del programma, programma dai seri contenuti sociali e umanistici, ma che si lascia fluidamente seguire, nonostante la compagnie sia agli esordi televisivi, ma la trasmissione continua anche a giugno, ogni giovedì, ora in formato "long", in versione da due ore. A giovedì prossimo.
Antonio De Honestis