Undicesima puntata di "Attraverso lo Specchio, per celebrare la Giornata dell’Europa

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Per celebrare la Giornata dell’Europa, che cadeva ieri come ricorrenza dell’inizio della storia dell’Unione Europea nel 1950, la trasmissione esordisce con l’Inno Europeo, la nona di Beethoven, l’Inno alla Gioia, interpretato stravagantemente a quattro mani al pianoforte da Emanuele Bocci, affiancato dal bizzarro Sergei Maksimau, una giornata quella di ieri delle ricorrenze, come pure la morte dello statista Moro.

Riguardo alle ricorrenze, la russa Polina ci ricorda che in Russia si celebra la giornata della Vittoria, infatti nel 1945 in questa data si pone la parola fine alla tragica esperienza della Seconda Guerra Mondiale, la fine per cui dell’era nazi-fascista. Sansone, provocatoriamente, pone l’accento sul come i soldi per le parate militari, che in Russia ieri erano in programma, potrebbero essere più sapientemente destinati alle politiche sociali, alle politiche del welfare, così carenti nella politica odierna.

Per rimanere nell’Europa dell’Est, Mascia ha simpaticamente salutato tutti i ragazzi di Begoml, della Casa Arti e Mestieri dell’Associazione Il Cavallo Bianco, in collegamento via Skype, ragazzi reduci appunto dalla festa che si celebra in tutti i paesi ex-Unione sovietica.

Ospite ormai immancabile del programma, il presidente di Psichiatria Democratica, Gigi Attenasio, stavolta ha mostrato toccanti foto di malcapitati "pazienti" psichiatrici, magari internati in manicomio per più di 50 anni, vite sprecate ed insultate dall’istituzionalizzazione della malattia, cosa oggi in via di superamento grazie all’onorevole e lodevole opera di Franco Basaglia e della relativa promulgazione della legge 180, per la chiusura dei vecchi manicomi, nel 1978.
Attenasio, a riguardo, ha voluto ricordare l’importante appuntamento per lunedì 13 prossimo, a Roma, al Cinema L’Aquila, per il convegno a riguardo, "La 180 e la medicalizzazione della vita: scienza, soggettività , diritti e legami sociali".

Ospite invece "indesiderato", forse fuggito da qualche lontano internato, il Dott. Giuseppe Maresca, che si è prodotto in un suo monologo teatrale dove ironizza sull’ingiustizia dell’essere povero e per cui discriminato negativamente rispetto a pazienti invece facoltosi che possono permettersi cure adeguate, ed efficaci, mentre noi mortali dobbiamo raccomandarci l’anima a Dio piuttosto.

Eufemiano Brengelli, in effetti figlio del Dott. Maresca, ci propone poi, per il cinema, il nuovo film di Steven Soderbergh, Effetti Collaterali, un film "psichiatrico", effetti collaterali dei farmaci appunto, nel quale la protagonista ne è costretta a fare uso, con quello che ne consegue…

Ancora un’ottima puntata per la Cooperativa Matrioska, sempre in studio con le sue maschere, i suoi abiti colorati e fantasiosi, le loro danze, un incoraggiamento a continuare così va sinceramente da noi a tutto lo staff del programma, a giovedì prossimo.

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