– Una nuova sanatoria regolarizzerà 480 mila immigrati "che in Italia hanno già o possono avere un datore di lavoro": sono gli stessi che avevano presentato domanda alle Poste in base al precedente decreto. Lo ha annunciato il ministro della Solidarietà sociale, Paolo Ferrero, in visita oggi al Centro di prima accoglienza di Lampedusa. La regolarizzazione avverrà con un nuovo decreto, che il governo adotterà "entro i tempi tecnici".
"Non ci piace definirla sanatoria – afferma il neo ministro – ma si tratta di rendere visibili queste persone che già nei mesi scorsi avevano chiesto di essere regolarizzate attraverso le domande inoltrate", aggiungendo inoltre che occorre rivedere le quote fissate dal precedente ministro Maroni. Per Ferrero, "la legge Bossi-Fini è sbagliata e va cambiata". Dal 2000 al 2004 sono stati circa un milione i lavoratori immigrati che hanno ottenuto il permesso.
Quanto ai centri di accoglienza, "faremo in modo di renderli trasparenti e dare visibilità a quello che avviene al loro interno". Nelle intenzioni del neo ministro, il Cpa di Lampedusa, che finora ha registrato 5.145 immigrati contro i 3.471 dello stesso periodo del 2005, non sarà chiuso, ma affiancato da un nuovo centro più ampio, che utilizzerà probabilmente gli spazi di una caserma fuori dal centro abitato.
La situazione del Cpa è molto spesso drammatica: secondo i dati delle forze dell’ordine, per almeno 50 giorni l’anno il centro ospita 600 persone, a fronte di soli 190 posti letto disponibili. "Il nostro impegno è quello di lavorare per ridurre al minimo queste cifre e per migliorare le condizioni di vivibilità nel centro", ha detto il ministro. Anche se, per sua stessa ammissione, "l’emergenza sull’isola per il momento rimarrà".
Dura la replica dell’opposizione: secondo il senatore di An Alfredo Mantovano le continue ondate di clandestini rischiano di trasformare le città in "banlieue", con "rivolte di immigrati come nelle periferie francesi". E sottolinea come una dichiarazione del genere produrrà "un’invasione di stranieri con l’aspettativa di essere messi in regola". Gli fa eco il leghista Roberto Calderoli, vice presidente del Senato, che invita Prodi a "far tacere Ferrero", i cui annunci "non fanno che promuovere le partenze degli irregolari" e che mettono a rischio anche "quel poco d’identità che ci resta".
(24 maggio 2006)
Fonte: www.repubblica.it