«A tutt’oggi i nostri superiori del Pentagono continuano a dichiarare che è "inumano" usare armi chimiche e di distruzione di massa in Iraq, perché "si uccidono dei civili". Di fatto noi abbiamo usato e continuiamo a usare fosforo bianco e uranio impoverito. Siamo responsabili del massacro continuo di civili iracheni». è con questa dichiarazione che il marine Jymmy Massey, rientrato dal fronte, disabile, autore di , inizia l’intervista al durante il tour in 27 stati e 40 città dell’organizzazione «Iraq veterans against the war» che ieri ha partecipato alla manifestazione di Washington.
Sì. Lo utilizziamo nelle ogive dei missili lanciati dagli elicotteri e nei proiettili sparati da terra dall’artiglieria.
Sì. è quello che impieghiamo nelle ogive dei missili.
Quest’arma di sterminio ha la capacità di ridurre in cenere un intero veicolo militare.
Sì. Ed ho visto tanti civili innocenti colpiti morire bruciati vivi: scene d’orrore che ricorderò per tutta la vita. In Iraq sono stato testimone oculare delle conseguenze dell’uso delle armi al napalm, proprio come quelle utilizzate in Vietnam.
Ho visto incenerire tanti civili.
Le bombe al fosforo bianco sono state impiegate di notte e di giorno, continuamente, ed ho assistito alla morte di tanti civili innocenti – donne e bambini inclusi – bruciati vivi: immagini impossibili da raccontare.
No. Nessuno ci ha messo al corrente. Poi ho cominciato a fare domande ai miei superiori: la risposta è stata il mio licenziamento dai marines.
Sì. Vengono chiamate bombe di precisione, ma io ho visto i missili al fosforo bianco e uranio impoverito colpire tanti veicoli, autobus e auto pieni di civili. Ho visto tanti civili inceneriti, carbonizzati, bruciare vivi con gli effetti del fosforo bianco. Si tratta di bombe da 44 pounds di polysterene-like gel e 63 galloni di propellente.
In Iraq, a terra, viene usata dall’artiglieria: reduci giovanissimi da Falluja dichiarano che il fosforo bianco è stato usato nel massacro di Falluja, nell’aprile del 2004.
Già. E invece proprio noi americani siamo quelli che abbiamo impiegato armi di distruzione di massa contro la popolazione irachena. Ci stiamo rendendo responsabili di un genocidio in Iraq.
Certamente, e il quantitativo di uranio impoverito già impiegato in Afghanistan ed ora in Iraq è il doppio delle tonnellate impiegate per la prima guerra del Golfo.
Io sapevo che tutto quanto stiamo facendo per quanto riguarda l’uso della violenza e l’utilizzo delle armi di sterminio contro gli iracheni rappresenta una violazione della convenzione di Ginevra, ma i nostri superiori operavano su ordini del presidente e dei suoi legali (Alberto Gonzales, attuale ministro di giustizia Usa). In Iraq, i nostri superiori ci dissero che, poiché lottavamo contro «terroristi», la convenzione di Ginevra, non trovava la sua applicazione.