"Ha vinto la legge del più forte". Bachisio Ledda, amministratore della Mail Express Poste Private, getta la spugna. Ma lo fa con l’amarezza di chi sente di subire un’ingiustizia.
I sei negozi che avrebbero dovuto far partire in anticipo la corsa alle quote rimarranno con le saracinesche abbassate. "Non metteremo a repentaglio i posti di lavoro di migliaia di persone" spiega Ledda.
Evidentemente pressato dal clamore suscitato dal caso Mail Express, lanciato da Stranieri in Italia e ripreso dalla stampa nazionale, il Ministero del Lavoro in tarda serata ha diffuso un comunicato che vieta di ricorrere alle poste private per le richieste nominative.
"Le domande in questione – dice il Ministero – possono essere presentate esclusivamente a mezzo raccomandata spedita da un ufficio di Poste Italiane s.p.a., secondo quanto già disposto nelle circolari di questo Ministero nn.1 e 2 del 25.1.2005".
"Eppure – incalza Ledda – quelle circolari parlano solo di uffici postali, senza citare Poste Italiane s.p.a. E per quanto riguarda le raccomandate i nostri negozi sono equiparati agli uffici postali. Di fronte all’arroganza del Ministero ci dobbiamo però fermare. Sarebbe una battaglia contro i mulini a vento, non possiamo rischiare che chi ha presentato domanda attraverso di noi se la veda respinta".
"Perchè hanno tagliato fuori noi, – si chiede l’amministratore di Mail Express- anzichè far aprire anche gli uffici di Poste Italiane a mezzanotte? è il più forte che detta le leggi, e questo a discapito di chi si metterà in fila per ore per presentare la sua domanda".
Al Ministero del Lavoro sentiranno ancora parlare di Mail Express. "Da domani – conclude Ledda – metteremo in moto i nostri legali. Siamo certi di avere ragione". Noi di Stranieri in Italia non prendiamo posizione. A chiarire la questione saranno le parti in causa.
Dal Ministero del Lavoro, però, ci aspettiamo qualcosa di più di un semplice comunicato stampa. Serve una circolare che chiarisca le cose una volta per tutte: l’idea che è venuta a Mail Express in futuro potrebbe venire in mente anche ad altri.
Parlando di questo caso abbiamo pensato solo di dare una notizia in più, come facciamo ogni giorno e continueremo a fare su www.stranieriinitalia.it.