Roma, mercoledì 22.12.2004
Dopo aver recitato insieme con voi, alla fine abbiamo guardati dentro li occhi. E quando guardavo agli occhi di Michele, mi sembravo se fossi io un bambino diverso dai altri persone.
Dentro ero contento, pensavo di diventare un attore come ess. Dario D’ambrosi, oppure un scrittore e anche un ballerino moderno come Kledi, ma purtroppo sono ancora un bambino e devo crescere e puoi rivedrò. Comunque mi sono divertito a ballare insieme a Mascia.
Roma 29/12/04
Io Michele cioè Mascia (quindi io Mascia) mercoledì scorso ho fatto ballare delle persone; abbiamo fatto delle pernacchie e non so veramente a chi era indirizzata perché non mi sta antipatico nessuno. Io vado a danza e infatti ho ballato lo scorso mercoledì.
Io volevo rappresentare con questo balletto le mie emozioni, e paure, e contentezze cioè le mie gioie.
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Io Michele pensavo che voleva rappresentare questo ma non ne sono sicuro, è difficile riuscire a capire cosa rappresenta il ballo da nessun particolare nè passi ecc. Questo è quello che penso ma tanto in questo momento Mascia sono io.