Amo la solitudine
dell’intelletto
e dell’anima
per comporre
i versi più veri.
Non amo, però,
La solitudine fisica
perché
m’induce ad intravedere
tutto oscuro
e mi rende pessimista.
Il mio cuore
palpita lieto
perché è
colmo di pensieri.
Perchè è
pieno di emozioni.
Notte splendente,
notte chiara,
notte di luci,
notte magica
e bella
come fosse
mezzogiorno,
non mezzanotte.
Lassù,
per il firmamento,
abbagliava,
alta,
la costellazione
della Cometa:
segno che finalmente,
era discesa
sulla terra
la salvezza Divina.
In ricordo delle vittime dell’Asia.
Un’onda lieve,
poi, d’improvviso,
un’onda violenta imprevista:
onda assassina.
Dopo, più nulla,
soltanto vite perdute:
vite non aventi più vita!
Seguiamo,
all’uniscono,
i messaggi
che i mesi invernali
ci offrono.
Contempliamo
il magico biancore
della neve.
Ascoltiamo
il sibilio del gelo
che sfiora
il nostro viso.
Udiamo
l’infuriare della bufera
che ci vuole parlare
di cose passate.
Ammiriamo,
con coraggio,
la nebbia
come desiderasse
nascondere
ogni dolore.
Palpitiamo
le gocce della pioggia
che batte sul suolo,
preparandola
per la futura e prossima primavera.
Ogni messaggio
ha un insegnamento
disuguale
che la natura
nel profondo cuore
della rigida stagione
ci vuole donare.