Invece di invidiare chi appare felice è meglio chiedergli come fa ad esserlo

"Invece di invidiare chi appare felice e’ meglio chiedergli come fa ad esserlo."
Questa nuova scritta campeggia in fondo al vicolo nelle vicinanze di Castel S. Angelo.
Sono rimasto una ventina di minuti a osservare quanti, fra i passanti, si sarebbero fermati per leggere la frase.
Nessuno.
Tutti passavano a capo chino, portando il peso di un destino sfavorevole, oppure discutendo animatamente.
Sul muro poteva esserci scritto "Attenzione a pochi metri mine antiuomo", che nessuno si sarebbe salvato.
Spesso ho cercato di immaginare il volto di questi anonimi scrivani, protagonisti di pensieri murali, a volte intensi e sempre espressi con un linguaggio immediato e semplice.
Questa volta mi è apparso il volto di un ragazzo sui diciotto anni, privo di piercing e di orpelli, col viso rischiarato solo da un’intensa intelligenza, con la mente tersa da una residua sapienza infantile.
Qualcuno, insomma, da interrogare nei momenti oscuri.

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L’ultimo giorno dell’anno abbiamo proiettato per tutta la notte in tutt’e due le sale del Cinema Azzurro Scipioni.
La sala Chaplin era quasi colma di gente, visibilmente contenta di essere lì.
A ognuno abbiamo distribuito una scheda con venti titoli e, dopo aver raccontato la trama o le caratteristiche dei venti film, ho dato il via alle votazioni.
Hanno avuto la maggioranza dei voti HAROLD E MAUDE, L’INQUILINO DEL TERZO PIANO, il mio LA RAGION PURA, IL RITORNO e RASHOMON.
Nell’altra sala, la sala LUMIERE, intanto scorrevano i film in omaggio a Marlon Brando.
Ogni anno noto che conquistano la maggioranza film importanti e il pubblico sceglie con grande gusto.

Le proiezioni sono finite verso le dieci del mattino.
Dodici ore di gran cinema non stop.

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Non è stato facile riuscire a condurre una festa non festosa, ma degna di essere vissuta, a causa degli oltre centomila morti nella sciagura del maremoto.
Eppure tutti i presenti erano convinti che il piu’ grande mistero di quell’evento rimarrà  sempre la domanda "Ma perché, poiché c’è stato tutto il tempo per evacuare la gente, nessuno è stato avvertito che su quelle rive incombeva una minaccia terribile, che, per arrivare e compiere il suo scempio, ha impiegato circa due ore?"
Non sarà  certo l’ultima domanda a rimanere senza risposta.

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