Il programma romano è promosso dall’Ufficio per le politiche della multietnicità del Comune di Roma, dal Centro Culturale Islamico d’Italia, dalla rivista Confronti, dalla Facoltà valdese di teologia, dalla Fondazione Centro Astalli, dalla Comunità di base di San Paolo, dal gruppo SAE di Roma, dall’Ordine Carmelitano, dal Servizio Rifugiati Migranti (Fcei), dal Cipax.
Per informazioni a livello nazionale si veda il sito http://www.ildialogo.org/, e.mail: redazioneçildialogo.org.
CIPAX – Centro Interconfessionale per la Pace
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. Così il comitato organizzatore della – che si terrà il prossimo – in un comunicato diffuso dopo la morte di Enzo Baldoni e di cui vi proponiamo il testo integrale.
«La notizia della morte in Iraq del giornalista di pace Enzo Baldoni e della terribile strage provocata dall’esercito americano nella moschea di Kufa con oltre 100 morti e più di 350 feriti, deve spingerci sempre più a lavorare per educare alla pace e al dialogo.
Di queste morti, come di tutte le altre morti che si stanno moltiplicando sempre più in Iraq ed in altre parti del mondo, sono responsabili quei capi di stato che hanno scelto la via della guerra anziché quella del dialogo e della pace per la risoluzione dei conflitti internazionali.
Con queste morti, con quelle che ci sono già state e con quelle che vengono annunciate dai responsabili dei servizi di sicurezza che paventano attentati devastanti in Italia, si vuole far morire la speranza in un mondo senza guerre e senza armamenti e si vuole colpire innanzitutto i più deboli ed in particolare gli immigrati di religione islamica contro cui questi attentati sono principalmente diretti.
Ed è sulla base di tali considerazioni che i promotori della giornata ecumenica del dialogo cristianoislamico, che il prossimo 12 novembre 2004 celebrerà la sua terza giornata nazionale, ribadiscono:
il rifiuto della guerra e del terrorismo che viene usato per alimentarla;
il rifiuto dello "scontro di civiltà" che viene alimentato sia dagli attentati alle chiese cristiane sia dagli attacchi dei soldati americani alle moschee in Iraq;
il rifiuto della islamofobia e della criminalizzazione di tutti gli immigrati di fede islamica che non possono essere trattati come se fossero emissari di un terrorismo le cui gesta sono fin troppo scopertamente funzionali alla logica della "guerra preventiva".
Da cristiani riaffermiamo che la guerra non ha mai risolto e mai risolverà i mali del mondo che anzi, dai conflitti, vengono solo moltiplicati all’infinito.
Chiamiamo perciò i sinceri amanti della pace a mobilitarsi per moltiplicare, in vista della terza giornata del dialogo cristianoislamico del 12 novembre prossimo, le occasioni di incontro e di dialogo con le comunità islamiche ma anche con le comunità ebraiche e con tutte le altre religioni perché solo il "dialogo" è l’unica risposta possibile ai fomentatori di odio e di guerra.
Che la pace ed il dialogo diventino la speranza attiva di tutti gli uomini e di tutte le donne di buona volontà. Che tutte le religioni sappiano ritrovare l’unità e l’amore di Dio. Chi vuole il dialogo costruisca il dialogo».
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01/07/2004
Un imperativo slogan rileva l’urgenza di un incontro sui temi comuni alle religioni abramitiche, in preparazione alla terza giornata ecumenica del dialogo inter-religioso.
«Chi vuole il dialogo ha il dovere di preparare il dialogo, come chi vuole la pace deve costruire la pace. Pace e dialogo si costruiscono giorno per giorno, nel rapporto costante con qualsiasi essere vivente, qualunque sia la sua religione, l’ideologia, la nazionalità, il colore della pelle». Un appello oggi più che mai importante quello lanciato in preparazione alla terza giornata del dialogo inter-religioso (il 12 novembre 2004) da Giovanni Scarubbi, direttore del sito www.ildialogo.org. Un messaggio lanciato in un momento in cui la necessità di stabilire salde linee di comunicazione tra diverse religioni si fa sentire più forte.
L’inasprirsi delle tensioni mediorientali, del fondamentalismo islamico da un lato e di parte di quello cattolico dall’altro, il tentativo mediatico di individuare – semplificando una realtà religiosa complessa come quella islamica – i buoni e i cattivi, fomentando spesso l’odio verso ogni singolo musulmano, rischia, infatti, di portare ad una situazione di caos che non può che sfociare in nuove violenze. Paura, insicurezza, diffidenza ed "etichette" sono, infatti, il percorso più sicuro – e semplice – per allontanarsi dall’idea di pace e di pacifica convivenza ().
«È dal 2001, subito dopo gli attentati dell’11 settembre – scrive ancora Scarubbi – che un consistente gruppo di cristiani di tutte le chiese esistenti nel nostro paese e di musulmani è tenacemente impegnato a sostenere il dialogo cristiano-islamico e ad opporsi alla crescente islamofobia, fomentata ad arte per giustificare il cosiddetto "scontro di civiltà", teorizzato dai sostenitori della "guerra infinita"».
Il dialogo, dunque, non solo è possibile, ma è indispensabile, ed è un dialogo "a tre", che chiama in causa tutte le religioni monoteiste abramitiche – e quindi anche quella ebraica – all’insegna del comandamento del "non uccidere" che tutte le religioni hanno scritto nei propri codici etici o morali.
Questa la proposta per la terza giornata ecumenica del dialogo inter-religioso che si terrà, come negli anni precedenti, nell’ultimo venerdì di Ramadan, il prossimo 12 novembre. La giornata, dedicata interamente all?approfondimento delle tematiche che avvicinano – o allontanano – le tre religioni, è solo il punto d’arrivo di un percorso lasciato alla libera iniziativa di ogni singolo individuo – o associazione – di organizzare momenti di incontro sul territorio, in un cammino di pace fatto di piccoli passi quotidiani.
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L’ mette a disposizione una raccolta di materiali che possono essere utili per sviluppare il dialogo di pace cristiano-islamico, scaricabili in versione pdf. Nel sito costanti aggiornamenti sulle iniziative che verranno organizzate, con documenti e riflessioni sull’iniziativa.
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Sito web: www.ildialogo.org
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