Notte,
piovosa d’astri cadenti,
chiamante
la gente
all’aperta natura,
con il mento
rivolto all’insù
ad esprimere
che un desiderio
impossibile s’avveri.
Pioggia di stelle vaganti,
chiama
anche me,
fa che
i miei sogni
più nascosi,
più irreali
e più lontani
possano trasformarsi
in una vivibile realtà.
Un neonato?
Cos’è un neonato
che strilla giulivo,
che sgambetta,
che sorride,
o nella cuna,
o nelle braccia
della mamma?
È l’immagine
viva e vera
del Dio Bambino!
Possiedo una perla invisibile
che splende
dentro di me.
È la migliore compagna
della vita,
non mi tradirà mai.
Essa è presente
nel mio intelletto,
nel pulsare vivace
del mio sangue vermiglio
e nel mio cuore.
Mi aiuta a vivere,
a lottare, a sperare,
a sorridere ed ad amare,
inducendomi,
così,
a cancellare
i lati oscuri
del mio morbo;
della mia non lieve spasticità
ed a riflettere su me stessa.
La mia perla invisibile
è un gioiello:
è la poesia.