Addio al Napoli eroico di Sallustro; a quello manageriale di Ascarelli e a quello gagliardo di Monzeglio. A quello regale di Lauro. A quello spettacolare di Altafini e Sivori.
Addio al Napoli Olandese di Vinicio e a quello pratico di Krol. A quello vincente di Ferlaino e a quello anemà e cor’ di Bagni. A quello orgoglioso di Lippi e Di Canio e a quello miliardario di Savoldi. Al Napoli di Zoff. A quello scanzonato di Pesaola e quello alla Rocco di Rino Marchesi. A quello romantico di Michelangelo Beato e di Salvatore Carmando. A quello del Vomero e dell’Arenaccia. Addio al Napoli all’inglese di Garbut. A quello giocoliere di Careca e a quello sanguigno di Bruscolotti.
Addio al Fiero Napoli di Totonno Iuliano e a quello umile di Castellini e Ferrario. A quello Dantesco del Dopoguerra e a quello di Gigino Scuotto.
All’infinito Napoli di Diego
Tornerai ciucciariello Nostro?