Senza titolo

Io ho imparato a vivere con serenità, nonostante, il mio handicap fisico grave e disturbatore:
morbo di Little.

Anche la natura stessa ci è maestra.
Talvolta mi sento stanca di lottare e di dare; ma avverto che non tardi arriverà il mio approdo,
ed assaporerò anch’io la mia conquida.

Anche nella propria malattia bisognerebbe essere solari ed amici di tutti: sia dei medici, sia dei
pazienti; sia dei piccoli, dei grandi: Soltanto, così si riceve amore e si ritrova il coraggio di vivere.

Ogni giorno è una battaglia, ogni sera è una conquista. Questa è la vita!

Per Dio pure l’impossibile è possibile.

“O anima mia, io t’ho dato il diritto di dire di no, come la tempesta, e di dire di sì, come dice di sì il cielo aperto”

Sono molto assetata di cultura.

E’ meglio soffrire, ma essere consapevoli delle avversità vitali, piuttosto che vivere come degl’ignari individui.

Arrivare a Cristo è la sapienza massima d’ogni uomo.

La mia minorazione fisica inganna ogni ragione umana e medica, compresa me stessa.

Ogni menomazione fisica non c’entra nulla con l’intelligenza.

Talvolta occorre avere parecchia coscienza per vincere le proprie malattie.

Come sempre, nella vita, in certi casi, è bene anche rischiare.

E’ un dovere umano pensare a tutti.

Il medico può sperimentare molto; ma non può violare la natura, non può violare Dio!

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